Contenuto Principale

| Marce e Corse

| Manifestazioni e tempo libero

Cortina, Olimpiadi senza bob: dopo mille rassicurazioni la pista è irrealizzabile, si gareggerà oltralpe

di Claudio Strati

Nascerà un Memoriale multimediale dedicato alle Olimpiadi, era stato l'annuncio del gennaio scorso. Molto probabilmente occorrerà invece creare un Memoriale dedicato alla storia finita male della pista da bob per le Olimpiadi di Milano Cortina. 

Una storia annunciata da anni, ma su cui ci si era intestarditi, a livello politico, per altrettanti anni. Ma alla fine i tempi impossibili, il fuggi fuggi delle imprese da un'impresa considerata evidentemente irrealizzabile, le cifre da capogiro passate, sulla carta, da 40 a 120 e passa milioni, hanno fatto decadere ogni residua speranza. E così Malagò, grande capo del Coni, dall'India, ha fatto sapere che l'impianto non si farà. E il bob andrà in Austria o Svizzera.

"Non nel mio nome" la marcia del 2021

Basterebbe andare indietro di un paio d'anni, al 2021, per quella che probabilmente è stata la prima vasta manifestazione contro la mega opera, considerata uno spreco e uno sbrego ambientale. "Non nel mio nome" il titolo datole dagli organizzatori, una sfilza di comitati e associazioni ambientaliste con Mountain Wilderness Italia, Wwf Terre del Piave Belluno Treviso, Ecoistituto del Veneto Alex Langer, Italia Nostra Belluno, Gruppo Promotore Parco del Cadore, Comitato Peraltrestrade Dolomiti, Insilva. A cui si è aggiunto pesantemente anche il Cai.

Allora l'evento aveva lanciato una serie di domande, che peraltro non riguardavano la sola e gloriosa pista da bob Eugenio Monti da rifare da capo. Nuove piste di sci e relative infrastrutture? Nuova pista da bob? Consumo di suolo anche in alta quota? Speculazioni edilizie con la proposta di villaggi turistici di lusso a Cortina e Auronzo? Un mega hotel al passo Giau? Speculazione all’ex stazione di Cortina? Nuovi collegamenti intervallivi? Diffusione dell’eliski ed elitaxi in Dolomiti?

"Dolomiti come un parco giochi"

In realtà l'evento era contro tante opere annunciate, che i promotori ritenevano "assalti" all'ambiente. Europa Verde annunciando la sua adesione aveva mandato una nota: «Le Olimpiadi si stanno trasformando in modo sempre più eclatante in un’occasione per promuovere progetti fortemente invasivi e speculativi, con la realizzazione di quasi 1.300 chilometri di piste e circa 500 impianti di risalita tra vette e valli che sono sito dell’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità» disse allor Luana Zanella, della direzione nazionale, la consigliera regionale del Veneto Cristina Guarda e l’esponente di Belluno Luigino Tonus. Insomma per loro non esisteva un rilancio turistico se non un'operazione obsoleta di trasformazione delle Dolomiti in un grande parco giochi fatto di cemento e funivie.

Così la marcia di pacifica protesta quella domenica risalì la vecchia pista da bob fino a Colfiere. Avevano ragione? Per quanto riguarda l'infrastruttura del bob evidentemente sì. Peraltro un costo esorbitante, anche dopo Olimpia per la manutenzione, con una disciplina nobile ma che conta una manciata di atleti. Per il resto non abbiamo le competenze necessarie per affermarlo. Ma la pista sarebbe stato l'ennesimo progetto destinato a finire male, si pensi a Torino 2006, non solo per il bob ma anche per la mitica pista di pattinaggio velocità su ghiaccio che dopo i trionfi di Enrico Fabris e soci si sognava potesse rimanere attiva, senza costringere per forza i pochi talenti azzurri ad andare ad allenarsi a Berlino. Nulla di tutto ciò.

Un virus nel Bel Paese?

Va detto che nel nostro Paese l'impiantistica che non sia calciofila o vicina ai primi due o tre sport nazionali stenta sempre. Per costi e per volontà politica. Mentre alcuni esperti ti dicono, ad esempio, che in Germania una pista di atletica costa un terzo o metà rispetto all'Italia. Gira un virus nel BelPaese che penalizza gli sport minori?

Foto: un rendering progettuale della pista di Cortina

| TRAIL DEGLI EROI

| FORZA E CONCENTRAZIONE

 

| LA CORSA PIU' PAZZA


© Gestione editoriale: Creta Plus soc. cooperativa | P.IVA 04084830241 | Redazione: ilgrandesport@libero.it | Registrazione tribunale Vicenza già Bassano del Grappa n. 8/2004

Progetto StiKa©

| Realizzato da Progetto StiKa |