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Tanto Nordest nei sette saggi del Governo: alla guida Sara Simeoni, poi Benvenuti, Dibiasi, Moser, Meneghin. Giorgetti va via dritto, nonostante il Coni (in attesa di annunci sullo sport di base) . Video

Tanto Nordest nei sette saggi del Governo: alla guida Sara Simeoni, poi Benvenuti, Dibiasi, Moser, Meneghin. Giorgetti va via dritto, nonostante il Coni (in attesa di annunci sullo sport di base) . Video

Spuntano i sette saggi, e a capo c'è Sara Simeoni. Il sottosegretario, alias ministro plenipotenziario allo sport, il leghista Giancarlo Giorgetti procede spedito in quello che il Coni ha più o meno definito un golpe che vuole svuotarlo e togliergli autonomia.

Il Governo invece ha imboccato la strada della gestione centralizzata: d'ora in poi vuole gestire direttamente lo sport e le decisioni conseguenti.

E così, prima mossa, o meglio seconda dopo il varo delle assegnazioni di Sport e Periferie, ecco l'istituzione del comitato dei sette saggi, che avranno il compito di promuovere o pianificare i grandi eventi nazionali e internazionali. In questo comitato ha nominato sette figure di riferimento, indicative di diverse discipline, tra le quali uno spazio importante riveste il Nordest, che ha la "maggioranza" con 5 membri su sette: a partire da Sara Simeoni, grande saltatrice in alto veronese (storico il suo 2,01 del 1978 a Brescia, prima donna al mondo a valicare quella quota), per continuare con Klaus Dibiasi, tuffatore epico bolzanino, Nino Benvenuti, grande boxeur triestino, il trentino Francesco Moser, tra i migliori ciclisti italiani e Dino Meneghin, monumento "razza Piave" del basket. Tutta gente che nei decenni trascorsi ci ha fatto in qualche modo sognare, portando titoli olimpici e mondiali e alrti allori allo sport italiano. Oltre a loro Arrigo Sacchi, coach calcistico che ha fatto epoca ed Eleonora Lo Bianco, grande palleggistrice azzurra di volley.

Di per sé la mossa è intanto di immagine. Sette saggi per i grandi eventi possono dare semplice "copertura" alle scelte governative, perché le decisioni si gestiscono dove ci sono i portafogli per mandarle avanti, oppure incidere davvero con autonomia e segnare srade nuove. Di tutto ciò sapremo qualcosa in futuro, visto che molto dipenderà proprio dai sette: o decisi a contare, o paghi del ruolo e destinati a fare i "signorsì" della situazione. In ogni caso si tratta di persone di peso, pertanto confidiamo nella loro saggezza.

Video. Chi è Sara

A margine di tutto ciò, vanno segnalati alcuni particolari. Il primo rigarda l'atletica: aver portato al vertice Sara Simeoni dà ragione al "nuovo corso" della presidenza della Fidal veneta del vicentino Christian Zovico, che da quando è stato eletto, un paio di anni fa, l'ha voluta come vicepresidente regionale e le ha dato un ruolo di promoter dello sport di base tra scuole e gruppi giovanili. Il quotidiano Repubblica ha sottolineato che la nomina governativa non farà tanto piacere alla Fidal nazionale, visto che la Simeoni ha più volte spiegato di essere stata lasciata fuori dalle dinamiche federali.

L'altro aspetto, al di là della novità positiva, riguarda l'insistere sui grandi eventi, che ha il sapore di una politica più legata alla propaganda. Come Il Grande Sport ha sostenuto, la conclusione del bando Sport e Periferie, nato per favorire piccoli Comuni e piccole realtà, ha preso una strada diversa, andando a premiare diverse grandi realtà che dovrebbero attingere ad altro genere di fondi. Ma il sistema italiano anche stavolta si è dimostrato più vicino alle logiche politiche dei grandi numeri che alle realtà dei territori. In conclusione, al di là dei grandi eventi e delle grandi immagini, c'è un estremo bisogno di sostenere e valorizzare le realtà di base, di colmare enormi gap finanziari e di trattamento tra discipline business e attività dilettantistiche autentiche. Su questo lato si resta in attesa di qualche segnale di fumo.

Foto: Sara Simeoni fa lezione ai bambini in una scuola (Fidal Veneto). Video da Youtube, by fedris70, 2007 (ripresa da archivio Rai)

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