Olimpiadi in Corea. Dominik Windish, l'umiltà dell'atleta vero nella prima medaglia azzurra
- Pubblicato Domenica, 11 Febbraio 2018 17:25
(Cs) Il presidente del Coni Malagò ha già esternato di aver fatto i conti delle medaglie olimpiche virtuali. Ma mentre le aspettiamo, quella di Dominik Windish, ventottenne di Brunico, manco passava per la sua testa. Invece il nordestino pusterese ha sbloccato il medagliere italiano alle Olimpiadi
invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud, conquistando un perfetto bronzo nel biathlon 10 km sprint. E per ora è la prima e unica medaglia azzurra.
Da sottolineare che Windish ha fatto una gara perfetta. Veloce e perfetta nei tiri. Sarebbe stata d'oro, la medaglia, ma un solo errore, nell'ultimo sparo prima della volatona finale, gliel'ha negata.
Comunque una grande performance, la sua. E un grande equilibrio nelle prime dichiarazioni. Ai microfoni Rai ha raccontato di aver iniziato a fare biathlon a dieci anni (!). E ha così sintetizzato la sua carriera: «Molte sconfitte, più delle vittorie». Una vita di passione, sacrifici e soddisfazioni. Arrivate quando i grandi commentatori nemmeno lo pronosticavano. E' un po' la storia dello sport vero, non quella dei figli d'arte, degli allievi di qualche allenatore famoso, di atleti da palcoscenico, personaggi amati da una stampa sportiva ripetitiva pronta a celebrare in modo seriale solo i vincenti conosciuti.
Aspettano tutti qualche big e toh, salta fuori Dominik a metterli in riga. Tutti pronti, peraltro, a dimenticare il suo nome poche ore dopo, anche perché un altro bronzo lo aveva già conquistato, in squadra, a Sochi. Ma a noi piace Windish perché è l'uomo che arriva dalle seconde linee, e che ti regala le emozioni più vere. «Questa è una medaglia di squadra - ha spiegato con umiltà Dominik Windisch -, mia e di tutti quelli che hanno lavorato con me in questi anni, anche quando le vittorie non venivano. Ho avuto tantissime sconfitte, più sconfitte che vittorie, per questo devo godermi questo momento speciale». Meritatissimo.