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Neve e sport, le leggende di Asiago e del suo Altopiano nel paesaggio mitizzato da Rigoni Stern

Neve e sport, le leggende di Asiago e del suo Altopiano nel paesaggio mitizzato da Rigoni Stern

di Claudio Strati

I pattini, gli sci di legno, la discesa, il salto dal trampolino, il fondo tra i primi d'Europa e del mondo. Asiaghesi e altopianesi hanno una lunga storia alle spalle (che continua) negli sport invernali,

che ha fatto scuola e ha illustrato un paesaggio che non ha eguali (ad esempio per lo sci nordico, su centinaia di chilometri lungo i luoghi emergenti della Grande Guerra). Un paesaggio che ha l'onore di essere stato illustrato e vagheggiato dalla penna asciutta di Mario Rigoni Stern, per il quale "scrivere xe cavar paroe", così mi disse in una intervista di tanti(ssimi) anni fa quando confidò, erano gli anni Ottanta, che nei Sette Comuni era tornato il cervo, ma guai a me se lo avessi scritto dando idee e opportunità ai bracconieri.

Negli ultimi anni il clima ammattito ha spesso castigato questo angolo affascinante di mondo nei suoi inverni spesso aridi di neve e a inversione termica in quota. Ma rimangono un territorio e un mondo ricchissimi di storia e di leggende, che tornano all'attenzione del pubblico grazie a due mostre che si preannunciano davvero interessanti. Una è una ricerca sugli sport invernali svolta dagli studenti della quarta liceo scientifico e sportivo di Asiago, coordinati dalla direzione di Annalisa Scapin e delle docenti Cristina Balista, Anna Maria Cavallarin, Silvana Forte. Una vera e propria esplorazione collettiva sugli sport praticati nei freddi inverni sull’Altopiano dei Sette Comuni, con il racconto delle stagioni che hanno visto giovani campioni pattinare veloci sulle pozze ghiacciate e scivolare leggeri sugli sci lungo i dolci declivi dei pascoli innevati.

Neve e sport, le leggende di Asiago e del suo Altopiano nel paesaggio mitizzato da Rigoni Stern

Al centro di questo viaggio c’è la figura di Mario Rigoni Stern con la sua opera universale che ha narrato le nevi dell’Altopiano e la vita trascorsa nei lunghi e luminosi inverni in montagna. Il progetto di allestimento, curato da Antonio e Roberto Busellato dello studio B.Lab design, ha tracciato - come si legge in una nota stampa - un percorso esperienziale che guida il visitatore attraverso il territorio e i suoi abitanti: il salone centrale sarà dedicato ai campioni altopianesi in un palmarès di banner che li vedranno ritratti e descrittisullo sfondo di un video montato con filmati d’epoca, mentre nell’ala opposta verranno appese una sequenza di leggerissime texture, sulle quali appariranno i modi di chiamare la neve su questa montagne narrati da Mario Rigoni Stern; sullo sfondo, quasi al termine della sala, si intravvederanno alcuni oggetti appartenuti allo scrittore.

Quattro le sezioni dedicate agli sport invernali: sci da discesa, sci di fondo,salto, hockey su ghiaccio e pattinaggio di velocità, che sarà raccontato attraverso un omaggio al campione olimpionico Enrico Fabris, l'Eurostar dei Toccoli che su un Altopiano pur privo di un impianto coperto adeguato (come tutta l'Italia...) ha costruito la sua opera sportiva, cultimata con l'oro di Torino 2006, allenandosi con passione, perfino novello emigrante negli impianti di Germania. Infine, una sezione sarà dedicata ai fenomeni chimico/ fisici dell’acqua, con un percorso tra storia e tecnologia dello sport reso possibile grazie anche alla preziosa collaborazione di due storiche realtà imprenditoriali del territorio: la Slegar Ski (fabbrica di sci di fondo) e la Rode Scioline. Da Rizzieri Rodeghiero a Enrico Fabris, da Tito Tolin, il portabandiera olimpico a Cortina 1956 e campione italiano quell'anno, a Lucio Topatigh, il panettiere più famoso dell'hockey ghiaccio con numerosi titoli tricolori al collo e maglie azzurre,la mostra vuole celebrare la montagna e la cultura sportiva di un territorio antico e dalla storia profonda.

Un viaggio nel passato e nel contemporaneo. Mostrerà ai visitatori come venivano e vengono costruiti pattini e sci grazie alla collborazione dell’”Associazione sciatori d’epoca” e “Sky Verena” e grazie alle consulenze dei campioni Lorena Frigo, Sonia Basso, Sergio Vellar del Golf Club Asiago, Michele Strazzabosco, Lucio Topatigh e Gaetano Miglioranzi. Percorrerà i paesaggi dell’Altopiano attraverso documenti, manifesti e foto d’epoca tratte dagli archivi di “Foto Bonomo” e “Francesco Zambon”. Racconterà dei bambini che qui d’inverno pattinavano e si allenavano sulle pozze ghiacciate e di come sono arrivati ad essere dei campioni olimpionici, così oggi come nel secolo passato.

La mostra “Neve e ghiaccio, tante vite per lo sport - Volti e storie di inverni altopianesi” apre il 3 novembre 2017 e rimane aperta fino a domenica 4 marzo 2018 al Nuseo Le Carceri di Asiago. Durante il periodo di apertura sarà possibile partecipare a visite guidate e laboratori didattici curati da Lucia Spolverini per il Museo Le Carceri. L’evento si inserisce tra le manifestazioni che sono in programma per il festival convegno dedicato a Mario Rigoni Stern che si terrà sempre ad Asiago, dal 3 al 5 novembre 2017.

Foto: Tito Tolin nel '49, a 13 anni, in un salto al Packstall di Gallio. Sette anni dopo sarebbe stato il portabandiera italiano alle olimpiadi invernali di Cortina. Nelle altre immagini un manifesto d'epoca (anni '20) e quello attuale dedicato alla mostra.

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