Serie B, il sogno del Bassano s'infrange in Puglia. Partita gagliarda, ma impari: in 10 per 80 minuti
- Pubblicato Domenica, 15 Maggio 2016 17:59
Una partita gagliarda, ma inficiata da un episodio maledetto. Ti stai giocando il pass per la B e, ad appena 10 minuti dal via,
vai sotto di un gol e regali un uomo all'avversario. A quel punto ti senti già fritto, la statistica e il calcolo delle probabilità ti seppelliscono. Il che può tagliarti le gambe: non è stato così ma questa disparità in campo si è fatta sentire.
Un peccato per il Bassano Virtus, nello scontro tra giallorossi a Lecce. Quelli di casa alla fine hanno spuntato un 3-0 perfino troppo generoso che li manda alla semifinale nel percorso dei playoff B. Non ci saranno i derby Bassano-Cittadella e Bassano-Vicenza, nel prossimo campionato. I giallorossi del Grappa restano a bocca asciutta per il secondo anno di fila, anche stavolta arrivati alla soglia della categoria cadetta ma senza poterla agganciare.
Dopo una decina di minuti il patatrac. Rosso (cartellino), rigore e tanti saluti, dopo l'uscita di Rossi che travolge Surraco lanciato in area. Il Bassano resta in dieci e ha davanti 80 minuti di gioco. Serve un'impresa, la squadra corre molto, è lucida negli scambi, spesso tiene il pallino del gioco, va molto vicina al pareggio in più occasioni. Il Lecce subisce il gioco, ma anche il gatto a volte sembra arrendersi alle evoluzioni del topolino. I pugliesi subiscono ma sanno di essere in superiorità, sanno che al 90 per cento saranno i padroni della situazione. Sanno che in 11 avranno comunque più energie. E quando spendi così tanto, paghi. Arriva il 2-0, dopo il 90. perfino il 3-0. Il team Diesel ha dato l'idea di una squadra coraggiosa e moderna, senza paure. Le marette della vigilia, stigmatizzate dal presidente Stefano Rosso, non pare abbiano inciso. Spiacevoli alcune bizze, peraltro brevi e sparute, viste in Falzerano che rimedia un giallo e all'uscita di Misuraca, sostituito da Piscitella, che è parso contrariato, ha salutato senza tanto calore il sostituto e secondo i cronisti ha poi preso a calci bottigliette e quant'altro nel percorso verso gli spogliatoi.
Il futuro del calcio bassanese ora è da decidere e tutto sta alle scelte della famiglia Rosso. Una cosa si è vista: qui 7/800 spettatori, lì diecimila. Che non è un paragone tutto negativo, perché il territorio bassanese è vivace e il pallone non è l'unica attrattiva sportiva. Ma che qualcosa fa intendere. Ripartire da zero occorre per ricostruire un'altra stagione. Staremo a vedere.
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