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Toni, il bomber da 300 gol: 'Io finito? Invece mi diverto'. E ai ragazzi: 'Meglio sport all'aria che il pc'

Toni, il bomber da 300 gol: 'Io finito? Invece mi diverto'. E ai ragazzi: 'Meglio sport all'aria che il pc'

di Gabriele Zanchin

Toni alti. Quelli usati a Montebelluna per festeggiare nientemeno che Luca Toni, il bomber del campionato italiano

che a 38 anni ha raggiunto i 300 gol in carriera e si è confermato capocannoniere del campionato.

Per questo è stato festeggiato a Montebelluna dal suo sponsor storico e cioè la Lotto che gli fornisce le scarpe da una decina d’anni e poi dai Bambini di “Dote in Movimento”, l’iniziativa che mette insieme i contributi regionali con quelli di alcuni imprenditori locali per offrire ai bambini la possibilità di fare sport con un buono da 150 euro a testa.

Presenti tanti campioni ed ex campioni dello sport come Di Centa,Compagnoni, Bernardi e Pittis, ma al centro dell’attenzione generale senza dubbio lui, Luca Toni, bomber scoperto dal Treviso calcio, campione del mondo nel 2006 e ora punto fisso del Verona di Mandorlini, artefice di due grandi stagioni in serie A.

E Luca Toni a deciso di dedicare una mezza giornata proprio al suo sponsor ma soprattutto a quasi seicento ragazzi che l’hanno atteso pazientemente e con grande entusiasmo.

«Perché sono qui? Ma perché ai bambini va spiegato per bene che forse è meglio una partita di calcio all’aria aperta piuttosto che smanettare sul computer - ha spiegato il bomber, non nuovo comunque a questo tipo di manifestazioni sociali - perché mi piace fare anche qualcosa di buono per chi ne ha bisogno e abbinarlo a qualcosa di buono che magari combino su un campo da calcio», ha ribadito scanzonato.

E sul campo anche quest’anno si è fatto valere fino a conquistare il titolo di capocannoniere conteso fino all’ultimo dall’interista Icardi: «È stato molto bello e appassionante. Quando ho saputo che ce l’avevo fatta ho brindato con gli amici. Mi hanno chiamato anche il presidente del consiglio Matteo Renzi e il presidente del Coni, Malagò. Penso che queste soddisfazioni me le sono meritate perché sono partito dal basso e non scordo mai quell’anno al Treviso fino ad arrivare alla vittoria nel campionato del mondo. Tante volte mi hanno detto che ero finito, ma quelle parole mi hanno galvanizzato al punto tale che ora mi trovo a questo punto e mi sto divertendo molto».

A differenza del Treviso calcio, ad esempio, che milita in Eccellenza.

«Mi tiene sempre aggiornato Beghetto e me ne dispiace molto. Penso che una piazza come Treviso possa stare stabilmente tra i professionisti».

E dopo il professionismo qual è il futuro di Luca Toni?

«Stare un po’ tranquillo e rimanere in questo mondo, ma non penso come allenatore. Mi pacerebbe lavorare con i giovani oppure fare il dirigente».

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