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Giro d'Italia, il ciclamino di Viviani fiorisce tra la solidarietà e le buche romane. E lui vola al terzo posto del ranking mondiale Uci

Giro d'Italia, il ciclamino di Viviani fiorisce tra la solidarietà e le buche romane. E lui vola al terzo posto del ranking mondiale Uci

Popolo di poeti e scalatori, quanto a ciclisti. Ma anche di velocisti. E così dopo il Giro il campione olimpico Elia Viviani sale al terzo posto del ranking mondiale Uci: il veronese tra il poker di tappe e i piazzamenti (secondo a Roma) è in questo momento sul gradino del podio a punti.

Il ciclista veronese quest'anno tiene alto il nome del Veneto e del Nordest delle due ruote. Contribuendo a mantenere al primo l'Italia nella classifica per nazioni. E portandosi a casa la maglia ciclamino.

E' stato un Giro alla grande per Viviani, iniziato con la foto solidale con Agnese Romelli, la giovanissima ciclista rimasta infortunata in un incidente che dall'incontro col campione veneto ha tratto nuova forza per uscire dal tunnel, passato per diverse vittorie (all'inizio del Giro avevamo scritto: Elia inizia la collezione...) e concluso con la saggezza delle parole sulle buche di Roma, ennesima pagina che ci ha fatto fare una figuraccia mondiale con quasi 200 Paesi collegati in diretta.

«E' stata un po' gonfiata la polemica, perché a Roma c'era solo una passerella finale» ha spiegato Viviani al Tgcom24, ma poi ha toccato con sagacia i punti dolenti: il circuito romano, così bello e affascinante, si è dimostrato preda dell'incuria e i ciclisti, con lui portavoce, hanno chiesto agli organizzatori di mettere il gruppo in un minimo di sicurezza, neutralizzando i tempi dopo appena tre giri, tagliando alla corsa per ottanta chilometri. Brutto biglietto da visita per Roma Capitale, un peccato per lo spettacolo sportivo, con molti corridori costretti a sgonfiare un po' i tubolari per evitare cadute. Selciato sconnesso, buche non chiuse, tombini affioranti, spartitraffico al centro della carreggiata e un fondo stradale da brividi. «Per noi chiusi in un gruppo di 150 persone era impossibile evitare le trappole stradali» ha spiegato Viviani, profondendosi poi in una lezione di educazione civica stradale pensando ai ciclisti e ai motorini quotidiani che devono beccarsi quel fondo stradale ogni giorno, con pericoli per l'incolumità dei guidatori».

La sindaca Raggi, abbiamo saputo dalla stampa, poi ha avviato un'indagine interna su lavori e rattoppi dell'ultimo minuto. E gli oppositori in Campidoglio la mettono sott'accusa. Solita storiaccia all'italiana. Ma intanto la frittata "alla romana" è stata fatta.

Foto: Viviani durante l'intervista a Tgcom24

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