Asolo aspetta l'erede di Nibali nella tappa del Giro che apre le danze decisive
- Pubblicato Martedì, 10 Maggio 2016 09:12
Calma piatta da Modena fino ai piedi di Asolo per circa 200 chilometri. Poi il Giro s’infiamma con l’attacco al Mostacin,
con un itinerario nervoso fatto apposta per i pedalatori dotati di classe e di risorse. Da aspettarsi il pubblico degli appassionati a esultare e gioire per il passaggio dei beniamini. E lì ci si gioca l’arrivo nell’immortale Asolo, in via Tiziano, ai piedi della città di Eleonora Duse.
18 maggio, l’11. tappa taglia prima tutta la Pianura Padana, poi eccola nel Veneto e nella Pedemontana. Dopo Maser si affronta la salita breve, ma molto impegnativa della Forcella Mostacin (fino al 16%) con successiva discesa da brividi che porta alle colline di Monfumo e Castelcucco con una serie di saliscendi. Ci si immette infine sulla salita finale di Asolo. A 5 km dall’arrivo si sale in città con una rampa di un km attorno al 7% che immette nel centro storico attraverso una porta medievale e un tratto in pavè. Segue una veloce discesa su strada larga che termina all’ultimo km. Ultima curva a 900 m e quindi lungo rettilineo leggermente arcuato largo 7.5 metri sull’asfalto che si presume “tirato” al meglio per l’occasione. Si fa il bis del 2010, quando ci fu il primo e unico arrivo ad Asolo.
Allora la tappa si chiuse con la vittoria di Vincenzo Nibali. Prima di giungere ad Asolo c’era stato il Grappa: il siciliano si dimostrò feroce in salita e letale nella discesa dal Massiccio e negli ultimi 15 km di pianura. Per lui fu la prima vittoria individuale in una tappa del Giro d’Italia. Asolo è la prima tappa veneta, seguita poi dalla Noale Bibione. Da dove scatta il Giro-ne infernale sui tapponi del Nordest, che decideranno gran parte delle sorti del Giro 2016.
Foto: l'arrivo di Nibali nel 2010 sul traguardo di Asolo