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Professione gregario, a 41 anni Matteo Tosatto programma la stagione (ultima?)

Professione gregario, a 41 anni Matteo Tosatto programma la stagione (ultima?)

di Gabriele Zanchin

“La mia ultima stagione”. A 41 anni e dopo 20 anni di carriera non sarebbe certo una novità. Siccome stiamo parlando

del trevigiano Matteo Tosatto che, nonostante i numeri anche quest’anno è stato uno dei migliori, se non il migliore corridore al fianco di Alberto Contador alla TinkoffSaxo con il quale ha vinto il Giro d’Italia e si è ottimamente comportato al Tour, il tutto fa sensazione.

«Ma potrei anche smettere prima, vista la mia età», ma questa volta la sua faccia è sorridente. «Sì, penso che sarà il mio ultimo anno anche se lo dico e me lo chiedono dal 2012. In fin dei conti a 40 anni è anche possibile poter smettere ma…».

Ecco che entra in corsa il dubbio: «Diciamo che con piacere ho firmato il contratto anche per quest’anno che potrebbe essere l’ultimo ma poi decido a fine stagione, come mi troverò non con le gambe ma con la testa che è la cosa più importante. Perché finchè mi diverto come ora vado avanti. Lo so che alla mia età potrebbe succedere che a metà stagione mi senta stanco e demotivato al punto da abbandonare».

Matteo Tosatto è stato ospite del Panathlon club di Castelfranco del premio “Giorgione d’Oro” che a suo tempo aveva segnalato anche lui tra i giovani sportivi castellani in evidenza.

Ora come si trova Matteo Tosatto a essere leader in gruppo?

«È una bella sensazione, non c’è che dire, mi accorgo che tanti giovani hanno un occhio di riguardo nei miei confronti. Ma io so quali sono i miei limiti, i miei compiti e cerco di farli meglio possibile».

Infatti a 40 anni si trova a essere ancora uno dei gregari più ricercati e importanti nel panorama internazionale, grazie proprio alla sua umiltà e soprattutto al fatto di essersi riuscito a ritagliare un ruolo ben determinato e svolgere al meglio il suo compito. E per questa “ultima” stagione quale è il programma?

«Farò la prima gara con Contador all’Algarve quindi la Parigi-Nizza e Milano-Sanremo con Peter Sagan, poi il Giro d’Italia con Rafael Maika ed infine il Tour o la Vuelta, dipende».
Per uno che pensa di abbandonare un buon menù stagionale non c’è che dire…

Foto: Twitter Saxo Tinkoff

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