Parla Moser, il campionissimo e la sua carriera. Attesi giudizi e ricordi sul mondo doping

Pubblicato Giovedì, 19 Novembre 2015 09:21

"Ho osato vincere" è il libro edito di recente da Francesco Moser. Pluricampione di ciclismo, figlio di una terra, il Trentino,

e di una famiglia che al ciclismo ha dato moltissimo, Moser il 4 dicembre 2015 è ospite della libreria La Bassanese, in Sala Chilesotti al Museo Civico. Un evento organizzato, oltre che dalla Bassanese, dai Ciclisti storici bassanesi con il patrocinio del Comune di Bassano del Grappa.

«Cadi nove volte, rialzati dieci» è un motto di Francesco Moser ripreso dagli organizzatori. La serata sarà fatta di schiettezza, annuncia la libreria, "per ripercorrere l'epopea sportiva di Moser, dall'infanzia contadina ai record messicani, dai duelli con Merckx alla rivalità con Saronni, dalle infernali classiche del Nord ai Giri d`Italia, dalle brucianti sconfitte alle incredibili vittorie. Una carriera ineguagliata, e insieme il grande romanzo popolare di un eroe che ha saputo conquistare un posto nell`immaginario collettivo".

A suo modo un cannibale, che ha cercato di vincere tutto quel che poteva. 273 vittorie da professionista su strada, terzo assoluto nella classifica dei vincitori dopo Eddy Merckx con 426 vittorie e Rick Van Loy con 379. Una carriera di primati, con un motto che è un po' antagonista a quello di De Coubertin: "Ho vinto spesso, qualche volta ho perso, non ho mai partecipato".

Moser è chiamato anche a dire la sua, con la consueta e annunciata schiettezza, sul mondo del doping che nei suoi anni e tutt'oggi fa molto parlare di sè nel ciclismo. Sostanze proibite, emotrasfusioni, metodi discutibili. Sarà importante sentire dalla viva voce del campione trentino, se sollecitato da conduttori e pubblico, come ha vissuto quegli anni e gli attuali, cosa ne pensa, quanto ha pesato e pesa quel mondo.