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Parata mai vista di campioni alla 'Astorica': il big della prima edizione è Aufiero

Parata mai vista di campioni alla 'Astorica': il big della prima edizione è Aufiero

di Michele Zarpellon

Partenza molto buona della Astorica, la nuova Granfondo voluta da Rino Piccoli. La Astorica (un nome-divertissement dalla lingua veneta, «'a storica», la storica),

si è già imposta come una gara amatoriale di razza. Con una parata di ex campioni senza eguali, compresa la leggenda Vos. Rispetto alle previsioni, "tagliato" in questa prima edizione il terzo percorso più lungo.

Davide Aufiero del team elvetico Equipe Exploit ha inaugurato l’albo d’oro di Astorica-Gsg, la granfondo ciclistica disegnata sulle strade della Grande Guerra. L’atleta campano ha raggiunto il traguardo a Bassano del Grappa in coppia con l’amico Domenico Romano (Biemme Sport Team), dopo avere fatto selezione assieme a lui sulla principale asperità del percorso più lungo (138 chilometri), il Monte Grappa.

La vetta sacra alla patria è stata più volte scenario di grandi eventi ciclistici, vedi la cronoscalata del Giro d’Italia 2014 vinta da Quintana, ma non era mai stata affrontata da Pederobba, un versante inedito e con un elevato coefficiente di difficoltà. Il caldo, naturalmente, ci ha messo del suo per rendere la vita dura ai concorrenti. Al via si sono schierati oltre 300 ciclisti. Poco prima di dare il via alla granfondo, l’associazione Velodromo Mercante e Gsg, organizzatori della manifestazione, hanno chiesto un minuto di raccoglimento per ricordare Riccardo Costenaro, il segretario dei Vc Bassano 1892, mancato solo poche ore prima all’età di 46 anni a causa di una grave malattia.

A precedere il gruppo una schiera di ex campioni, sulle loro bici con la replica delle maglie d’epoca. In molti hanno risposto all’appello di Simone Fraccaro, presente nella doppia veste di partecipante e di organizzatore. Fra loro Roger De Vlaemink, Francesco Moser, Giovanni Battaglin, Mario Beccia, Guido Bontempi e tanti gregari di lusso. In loro compagnia c’era Claudio Pasqualin, con la maglia iridata dei giornalisti veterani.

La rappresentanza femminile non è stata da meno: accanto all’ex iridata Alessandra Cappellotto, a Mara Mosole e Patrizia Spadaccini, ha fatto la sua comparsa l’olandese Marianne Vos, la leggenda vivente del ciclismo rosa. Assieme agli altri ospiti d’onore di Astorica-Gsg, ha percorso il tracciato di 97 chilometri dimostrandosi divertita e sorpresa dalla bellezza del paesaggio del pedemonte trevigiano.

Le vecchie glorie sono state accolte da una bicchierata a base di prosecco in centro ad Asolo. L’imperativo era tornare a Bassano tutti assieme e così è stato, benché il “Moserone” non abbia risparmiato ai suoi colleghi qualche allungo degno del suo repertorio passato. In poco più di due ore e tre quarti si è conclusa la gara sulla distanza di 97 chilometri. Sul Montello il gruppo dei migliori si è frazionato, ma prima di Asolo era di nuovo compatto.

Finale in volata, dunque, con Federico Regazzo della Salese Cycling in vantaggio su Cristian Stradiotto dell’Unione Ciclistica Romano e su Elvis Martinazzo della Pissei. La migliore delle donne nel corto è stata Ornella Tieppo della S.Martino Corse, che ha avuto la meglio nel testa a testa con Orietta Tosadori della Biemme Sport. Mezzo minuto esatto ha separato Andrea Chiminello dello Spezzotto Bike Team dall’accoppiata Aufiero-Romano, che ha tagliato il traguardo del lungo in quest’ordine ad armi deposte. Al quarto posto si è classificato l’ex professionista vicentino Mauro Facci. La disputa femminile ha messo in risalto la netta superiorità di OdetteBertolin della Somec Mg Kvis, 16. nella graduatoria generale con un vantaggio di quasi 23 minuti sulla compagna Manuela Bugli.

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