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Pink Treviso, le donne attendono il Giro correndo in rosa. Foto!

Pink Treviso, le donne attendono il Giro correndo in rosa. Foto!

Aspettando il Giro d’Italia, Treviso si muove. Eccome, se si muove. Il colore distintivo è, anche questa volta, il rosa. Ma la bicicletta c’entra fino ad un certo punto. Treviso in rosa è stata la festa di oltre 1.600 donne che hanno invaso la città,

percorrendola in lungo e in largo. Di corsa. Passeggiando con le racchette del Nordic Walking. O semplicemente camminando.

Promossa da Trevisatletica e Corritreviso (lo staff della stracittadina, a carattere competitivo, in programma in città il 26 giugno), in collaborazione con l’amministrazione comunale e la Lilt, Treviso in rosa ha visto 1.617 partecipanti, provenienti da tutta la Marca, ma anche dalle province di Venezia, Belluno, Padova, Vicenza e persino dal Friuli. Un grande sforzo organizzativo, concentrato in poco più di un mese.

E poi la festa, che ha coinvolto proprio tutti. Con mariti, fidanzati e figli ad attendere sul traguardo di Viale Burchiellati l’arrivo delle podiste, più meno improvvisate, in maglia rosa. Applaudite anche donne col pancione, mamme che spingevano le carrozzine, cagnolini infiocchettati di rosa. E poi palestre, società sportive legate al mondo del podismo e non solo, come la delegazione dello Skating Club 90 che a fine marzo, sempre in viale Burchiellati, aveva animato la maratona sui pattini.  

“Più gente che va a piedi e in bici e meno auto: è questa la città che vogliamo. E dove non ci sono classifiche, ma una partecipazione aperta a tutti, ci piace ancora di più – ha detto l’assessore allo Sport del Comune di Treviso, Ofelio Michielan -. L’esperimento è riuscito alla grande: Giro d’Italia o meno, ci impegneremo perché Treviso in rosa diventi una classica”.

Carla Pinarello, arrivata in carrozzina dopo l’incidente subito di recente in una granfondo ciclistica, in rappresentanza di una famiglia e un’azienda particolarmente vicina a Treviso in rosa, ha fatto proprio il pensiero di Michielan: “Una bellissima domenica, una grande festa. Il rosa è un colore che emoziona. L’importante è muoversi: spero che tante donne, dopo questa corsa, salgano anche in bicicletta”.  

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Treviso in rosa ha avuto pure due inattese ospiti dell’ultima ora: la mezzofondista azzurra Giulia Viola e l’olimpionica di sci, Deborah Compagnoni, che ha partecipato alla manifestazione con la tecnica del Nordic Walking. Poi Deborah ha festeggiato il trionfo della sezione Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, di Treviso, prima nella classifica dei gruppi più numerosi (ben 171 partecipanti), davanti a Trevisatletica e alla palestra Sports Team di zona Fonderia a Treviso.  

Treviso in rosa è servita anche a sostenere l’impegno della Lilt, presente in piazza, per tutta la mattinata, con il camper attrezzato ad ambulatorio mobile. Treviso in rosa è stata l’occasione, una volta di più, per affermare la forza dello slogan che anima la Lilt: “Prevenire è vivere”.

Per la cronaca, con Giulia Viola che si è limitata ad una sgambata, le prime a giungere al traguardo sono state la giovane trevigiana Nikol Marsura nei 5 chilometri e la veneziana Melania Polley nei 9 chilometri. Ma a Treviso, hanno vinto proprio tutte. Ora, andando di rosa in rosa, il testimone passa al Giro d’Italia che arriverà in città sabato 23 maggio. Con 1.617 tifose in più. 

(Foto di Gabriele Marsura e Lorenzo Sottana)

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