Gigi Riva, la rovesciata favolosa a Vicenza e quell'incrocio di 4 miti: lui, Scopigno, Gori e Vitali. Oggi non ci sono più, ma al Menti resta la loro anima. Video
- Pubblicato Giovedì, 25 Gennaio 2024 07:00
di Claudio Strati
Una rovesciata da urlo al Menti. Forse la più bella firma lasciata in carriera da Gigi Riva, indimenticabile campione, grandissimo attaccante, ala sinistra da leggenda, goleador dal tiro (soprattutto di sinistro, ma alla bisogna sapeva ben usare anche l’altro piede) spietato e preciso, tutto potenza e istinto.
Era il 18 gennaio del 1970 e al Menti il Lanerossi Vicenza ospitava il Cagliari, lanciatissimo verso lo scudetto.
Finì 1 a 2, i sardi fecero bottino pieno, ma quando Riva segnò il secondo gol, lo stadio esplose in applausi scroscianti. Erano i tifosi vicentini a spellarsi le mani, così come accadde vari anni dopo a Genova per un mitico gol di Pablito Rossi in maglia biancorossa davanti ai tifosi genoani.
Rombo di tuono e gli altri tre
Ma torniamo a quel 18 gennaio del 1970, con il Cagliari capoclassifica ospitato al Menti. Ci sono almeno quattro nomi da ricordare sull’asse Vicenza Cagliari di quell’anno.
Ovviamente il protagonista numero uno fu Gigi Riva. I sardi in panchina avevano poi il “filosofo” Manlio Scopigno, personaggio molto amato a Vicenza dove era stato il coach del Lanerossi per alcune stagioni in precedenza (e qui, al Menti, poi negli anni ’70 avrebbe chiuso la sua carriera). In campo invece a fare da spalla a Riva avevano, come centravanti di manovra, quel Bobo Gori che qualche anno prima era arrivato a Vicenza a riempire, al centro dell’attacco, il vuoto di Luis Vinicio, il Leone, andato su altre strade e sulla via di Napoli.
E proprio Bobo Gori inventò il primo gol del Cagliari, rimettendo a centro area una palla velocissima che Rombo di Tuono, a catapulta, mise in porta con un ginocchio.
Il quarto nome da ricordare è quello di Alessandro Vitali, centravanti “di sfondamento” (così lo definì Riva nel post partita) del Vicenza, testina d’oro per i suoi colpi di testa spesso decisivi e padrone di un dribbling e un tiro rapidi e letali. Proprio Vitali, ferrarese di Cento, dimezzò lo svantaggio con un tiro potente a fil di palo che lasciò il grande Albertosi di stucco. Dopo la partita disse ai cronisti: “Metterei una firma per fare cinque gol meno di Gigi quest’anno, lui di sicuro ne farà venti”. Una frase quasi premonitrice: in quel momento era già dietro a Riva nella classifica cannonieri, ma a fine campionato Riva avrebbe vinto il “titolo” con 21 gol, e Vitali fu secondo con ben 17, fatti con la grande provinciale biancorossa che certo non poteva offrire tante occasioni, come il team cagliaritano, alla sua punta principale. E a Vicenza nel '70 i biancorossi avevano pure perso il regista brasilero Cinesinho, espulso.
Il capolavoro arriva al 70°
Su Youtube sono numerosi i filmati del super gol. Al Menti, quel giorno, Riva fabbrica il suo capolavoro verso il 70° minuto. A sinistra volata all’ultimo fiato di Gori, sempre lui, che crossa in area, da destra Domenghini di testa rimette in mezzo. Lì c’è Rombo di Tuono, che spalle alla porta si lancia in aria, allunga verso l’altro il suo sinistro da favola e colpisce la palla di collo, spedendola veloce sotto la traversa. Una rete da antologia, su cui il povero Pianta nulla può. Una rovesciata “alla Piola”, la descrive il cronista Rai Sandro Ciotti. E il Menti non ammutolisce, ma applaude e s’inchina.
Pochi mesi dopo, il mundial...
Era il mitico 1970. Tempi diversi, campioni grandissimi, campi di gioco meno biliardosi, ma intrisi spesso di fango, meno soldi in giro, tutto più spontaneo e, se vogliamo, familiare di oggi. Non si andava a Riyad (dove, purtroppo, il pubblico ha fischiato il minuto di silenzio per Riva) a fare le partite italiane. I quattro che dicevamo, Riva, Scopigno, Gori e Vitali, oggi non ci sono più. Gigi se n’è andato pochi giorni fa, Gori poco meno di un anno fa, Vitali perse la sua giovane vita in uno schianto automobilistico già nel 1977, a 32 anni appena, mentre il filosofo Scopigno salutò tutti negli anni ’90. Ma era il mitico 1970, quello del mundial messicano, quello della notte d’estate più lunga, con Italia Germania 4-3, e in campo c’erano anche gli eroi del 18 gennaio vicentino, come Riva, Albertosi, Domenghini. E nella spedizione azzurra c’era pure Bobo.
Foto nel titolo: il murale dedicato alla rovesciata di Riva nel centro di Perdasdefogu (Nuoro) realizzato nel 2019 (Street View)
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