Le mini maratonete e il diritto di giocare

di Mirko Chemello, 7° classificato alla 100 km of Namib Desert 2010

Nel mese di gennaio il mensile Correre ha pubblicato un articolo

dal titolo “Se questo è un padre”.

La storia riguarda due sorelline,  Kaytlynn di 12 ed Heather di 10 anni, che vivono ad Austin in Texas. Ebbene queste due sorelle hanno già corso più di 160 gare tra maratone, mezze maratone, corse in montagna e triathlon. A spingerle a fare questo è stato il padre Rodney, 42 anni, ex calciatore frustrato, come dice l’articolo, fin da quando le piccole avevano 8 e 6 anni. Recentemente Kaytlynn ha vinto una mezza maratona su un percorso molto duro concludendola in 1:28’39’’.
Seconda classificata una forte triatleta di 42 anni.
In un week end è riuscito a farle correre una gara di 10 km. il sabato pomeriggio, poi viaggio in furgone tutta la notte e domenica mattina gara di triathlon. Il padre sostiene che le giovani figlie si divertono un sacco a macinare chilometri.
C’è chi trova enorme l’impegno fisico e psicologico richiesto alle due ragazzine, invece c’è uno sponsor che paga le loro costose iscrizioni alle gare e le fornisce di biciclette per le prove di triathlon, del costo di 5.500 dollari.
Siamo sicuri che queste bambine si divertono a fare tutto ciò, oppure si divertono a far felice il loro padre? Al giorno d’oggi si tende a far fare ai nostri figli tutto quello che noi avremmo voluto fare nella nostra vita e spesso non siamo riusciti a realizzare, nel lavoro, nelle passioni, nello sport.
Questo che abbiamo letto è sicuramente un caso esagerato. Lo sport in età giovanile deve essere adeguato a tutte le fasi di sviluppo che i ragazzi incontrano. E le maratone non sono sicuramente adatte ad un bambino di 12 anni. Molti piccoli  vengono sfruttati in maniera eccessiva e succede che intorno ai 18-20 anni non si senta più parlare di loro.
Le parole di un campione come Roberto Baggio dette a Sanremo e rivolte ai giovani dovrebbero far riflettere anche gli adulti: “Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi, non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere, guardatevi dentro e lì la troverete. Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Il coraggio, avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. Avere successo significa realizzare nella vita ciò che si è nel modo migliore. Il sacrificio: la giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene adesso, da ciò dipenderà il vostro futuro. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio, è solo un’illusione”.
Io aggiungo, insieme costruiamo dei bravi giovani per avere i campioni di domani.

2i aprile 2013