Boston, correre per la civiltà

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Boston Marathon 2013

Nel pieno dell’inciviltà, della cultura del terrore, della follia e dell’ignoranza, uno sprazzo civile, esternato nel modo più semplice e naturale: correre. Chi ha vissuto le bombe di Boston è andato a letto con l’amarezza e la paura nel cuore.

E chi era là la mattina dopo ha pensato: ma perchè rassegnarsi, impaurirsi, abbassare la testa? Il runner Giacomo Gobbo, di Thiene, autore del blog Corri Drugo (http://corridrugo.blogspot.it/), ha corso la maratona di Boston e il mattino dopo ha aggiornato il blog con questo commento, il riscatto della civiltà sull’inciviltà:

«Avrete visto tutti, immagino, quanto successo alla Boston Marathon. Aggiorno il blog con un post veloce per dire che sto bene, ho appreso delle esplosioni quando già ero in hotel, lontano dall’arrivo della maratona e quindi al sicuro. Sto bene e vista la reazione delle autorità locali mi sento anche piuttosto tranquillo.

Inizialmente pensavo che avrei trascorso il resto dei giorni di vacanza in hotel, ma col passare delle ore ho cambiato idea. Stamattina mi sono alzato e sono andato a correre. E la città mi ha regalato una giornata bellissima. A correre con me ho trovato molta altra gente. È un bel messaggio che serve a dire a chi ha compiuto questo atto così vigliacco che non ci stiamo a farci soverchiare dalla paura. Chi agisce in questo modo non merita che disprezzo.

Ho sentito alcuni amici Runners ed in molti stanno pensando di venire a Boston a correre la maratona l’anno prossimo. Per quello che sento a caldo mi trovo d’accordo con loro e penso bisognerà attivarsi presto per l’iscrizione. L’attaccamento che sto vedendo da parte dei Runners di tutto il mondo verso questa maratona e quanto le è successo mi fa pensare che il numero di richieste per l’anno prossimo sarà elevatissimo.

Un altro modo per dire a chi ha compiuto questo atto che lui è solo un essere molto piccolo. Un vigliacco che merita disprezzo. Nient’altro».