'Sì, mia figlia mi vedrà alle Olimpiadi'. Alex Schwazer a Sanremo dopo la 'vittoria' in tribunale: emozione, determinazione e voglia di riscatto davanti a milioni di italiani

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'Sì, mia figlia mi vedrà alle Olimpiadi'. Alex Schwazer a Sanremo dopo la 'vittoria' in tribunale: emozione, determinazione e voglia di riscatto davanti a milioni di italiani

Emozionato, col timore di "cadere giù dalle scale" come aveva detto scherzando a Radio 105. Alex Schwazer a Sanremo ha avuto uno spazio piccolo, ma pregnante. E ha mostrato la sua determinazione. Il Gip di Bolzano archiviando il procedimento a suo carico ha scritto cose pesanti, che le sue urine erano state manipolate, come ha ricordato dal palco dell'Ariston il conduttore Amadeus.

 L'incredibile vicenda è stata così portata all'attenzione di milioni di spettatori: una faccenda molto seria, diversamente dalle comparsate pseudo spiritose nelle serate sanremesi di Ibrahimovic, definito da Amadeus il vero "direttore" del Festival.

Alex Schwazer, olimpionico della 50 km a Pechino 2008, poi oggetto di una prima squalifica per doping nel 2012, dopo aver pagato i 4 anni di "pena" è finito nella vicenda del controllo di capodanno e da lì è partita la telenovela e il tira e molla del campione di urine che le autorità internazionali facevano gran fatica a consegnare. Alex ha detto grazie alla sua famiglia, «mia moglie ha dato nella mia vita alle cose il giusto peso, ho vissuta una vicenda grave ma a casa c'era la famiglia che era ancora più importante».

Sulla vicenda giudiziaria, l'atleta altoatesino ha sottolineato: «Il mio sogno è tornare ad avere un procedimento sportivo come quattro anni e mezzo fa prima delle Olimpiadi del 2016, però con tutti i fatti che sappiamo adesso e che non potevamo sapere allora». Tua figlia (Alex ha due figli, il secondo è molto piccolo) ti vedrà a Tokyo? gli ha chiesto Amadeus. Schwazer ha risposto: «Sì, alle gare di qualificazione e poi alle Olimpiadi in Giappone. Nessuno mi ridarà il tempo perduto, ma dobbiamo avere riscatto. Io vado avanti con determinazione. La giustizia mi ha dato ragione, quella sportiva mi ha squalificato ingiustamente, secondo me. Ho vinto in tribunale, ora voglio tornare a vincere sul campo». E ha ringraziato per poter raccontare davanti a tutta Italia la sua storia.

'Sì, mia figlia mi vedrà alle Olimpiadi'. Alex Schwazer a Sanremo dopo la 'vittoria' in tribunale: emozione, determinazione e voglia di riscatto davanti a milioni di italiani

Nel frattempo si preparano le strategie. La Wada si è detta "inorridita dalla decisione del Tribunale di Bolzano", e la respinge. In Italia "Giustizia Insieme" , rivista giuridica online scritta da esperti di diritto, ha spiegato che l'approccio del Gip di Bolzano è stato "rigorosamente scientifico" nel gestire il caso, sottolineando le critiche agli organismi internazionali per la loro riluttanza a collaborare ai fini dell'accertamento delle responsabilità. Dopo l'intervento di Alex a Sanremo, il suo allenatore Sandro Donati spiega: «Ora merita l'attenzione degli onesti anche l'altra faccia della medaglia: chi ha ideato e attuato questo atto ignobile».

Anche il neo presidente della Fidal, Stefano Mei, intervenendo a Radio Rai nei giorni scorsi, ha detto: «C'è un'ordinanza di 87 pagine di un giudice che, oltre ad archiviare la posizione di Alex Schwazer, fa considerazioni estremamente gravi nei confronti di altre entità. Sono 87 pagine contro un comunicato stampa di poche righe (quello della Wada, ndr). L'indagine è durata quattro anni. Ci sono i fatti: bisogna rispettare le sentenze e leggere attentamente le motivazioni. Federazione e Coni dovranno tenerne conto». E nei giorni scorsi l'Associazione Nazionale Magistrati (Anm) del Trentino Alto Adige si è detta preoccupata per il comunicato della Wada: «E' legittimo che in uno stato democratico i provvedimenti giudiziari siano oggetto di critiche, ma queste non devono mai trasmodare in attacchi più o meno velati al magistrato che tali provvedimenti ha emesso».

Foto da Festival Sanremo su Rai Uno