Rosso vuole il Vicenza e fonderlo col Bassano. Assist quasi irrinunciabile, scenario stadium, calcio e affari. Stracciando i cuori giallorossi ma facendo palpitare quelli berici

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Rosso vuole il Vicenza e fonderlo col Bassano. Assist quasi irrinunciabile, scenario stadium, calcio e affari. Stracciando i cuori giallorossi ma facendo palpitare quelli berici

di Claudio Strati

Vicenza (che rischia di scendere in D) targato Diesel. E con il Bassano Virtus (che prova a salire in B) come "ancella". L'idea imprenditorial calcistica di una fusione o "alleanza", come la chiama lui, messa in una busta per il tribunale da Renzo Rosso scuote gli ambienti.

Vicenza plaude, Bassano s'incavola. Ma il patron ha buttato l'amo. E se i responsabili fallimentari ci stanno, le nozze (a senso unico) si faranno.

La cosa curiosa è quanto scriveva Stefano Rosso, figlio di Renzo, uomo d'azienda e presidente del Bassano Virtus Soccer Team, solo il 20 aprile: «Questa mattina mi son svegliato e ho scoperto dalla stampa locale che avevamo comperato un'altra squadra di calcio! L'anno scorso avevamo comperato il Milan... Quale sarà la prossima? I cosmos di New York? La verità è che io e mio padre abbiamo voglia di passare tutto il weekend allo stadio». Il presidente Stefano si riferiva all'importante match casalingo del 22 aprile tra Bassano e Gubbio. Che anticipava il derby Vicenza-Bassano del 29, match finito 2-2 e antesignano di una svolta clamorosa.

Infatti passano solo poche settimane e il padre sconfessa il figlio. E con un'intervista esclusiva al direttore Ancetti de Il Giornale di Vicenza, il quotidianone degli industriali vicentini, annuncia urbi et orbi che vuol comprare il Vicenza Calcio. Da notare che a fine 2016, quando venne rieletto in Figc, Stefano punzecchiò il papà con un po' di ironia: «So che si arrabbierà moltissimo - rivelò al Corriere del Veneto - ma non c'è dubbio che di calcio ne capisco più io di lui...». Sarà, ma quando si parla di strategie ed affari chi gioca la palla è lui, il pater familias, regista e match winner insieme. E per una volta abbandonando l'inglese, ops l'americano, in perfetto italiano ha lanciato su facebook, dove conta quasi 90mila seguitori, la mitica frase: «Forza Vicenza!» con l'hashtag #OnlyTheBrave.

Rosso vuole il Vicenza e fonderlo col Bassano. Assist quasi irrinunciabile, scenario stadium, calcio e affari. Stracciando i cuori giallorossi ma facendo palpitare quelli berici

La giocata di papà Renzo, stavolta, è di quelle che lasciano il segno. Vicenza, con la mitica "R" sul petto, altro simbolo che ai Rosso deve piacere un sacco, chiude il campionato di C dopo aver buttato via la possibilità di essere più tranquillo, vista la rosa su cui poteva contare. Deve vedersela ai play out, in un'andata e ritorno, con il Santarcangelo di Romagna. Se va male sarà serie D (a Cartigliano, paesino sulle rive del Brenta, dopo la sbornia per la salita in D pregano per avere il derby con i blasonati biancorossi), ma mai paura: il futuro del Lane, secondo mister Diesel, o sarà ancora in C o, al meglio, in B. Renzo Rosso ha spiazzato tutti: compro il Vicenza e lo fondo, anzi lo alleo, col Bassano, ha detto. Resterà una squadra sola, il Vicenza, ma con qualche disegnino sulla maglia, magari un collettino, che richiama il giallorosso dei bassanesi, e farà il campionato secondo il titolo sportivo del Bassano (che appunto sta puntando qualche speranzuccia per arrampicarsi sulla B), ma giocando al Menti, uno dei templi del calcio italiano.

L'assist è nella sua offerta in busta, extra asta, al tribunale di Vicenza per rilevare il "ramo d'azienda" (tutto ciò che conta pe ril calcio e la squadra) del club nel tunnel fallimentare. Un'offerta che sembrerebbe irripetibile (un milioncino abbondante, come scommettono alcuni osservatori, o di più?) visto il deserto su cui è atterrata. Due volte l'asta snobbata, zero offerte nella città tra le più ricche del nord. Fare la terza significherebbe buttarla al ribasso. Ora se giudici, curatore e creditori daranno l'ok, il progetto si fa. I bassanesi stiano contenti di aver avuto mister Diesel "in esclusiva" per 22 anni, hanno letto sui social.

Ma cosa attira i Rosso a Vicenza? Una squadra molto più blasonata e nota, con una storia da incorniciare, e uno stadio da annali. Oltre tutto il Comune berico è arcistufo di dover sborsare centinaia di migliaia di euro ogni anno per manutenzioni e messe a norma del vecchio Menti e non vede l'ora di sbolognare la patata bollente a qualcuno con l'intenzione di investire. Inoltre, last but not least, i Rosso hanno una voglia matta di avere un Diesel Stadium per lanciare il calcio, il brand e il business ricordando i fasti del Real Vicenza di Pablito Rossi e Roby Baggio. Il Menti è un po' decrepito, ma ha un paio di qualità: intanto è vicinissimo al centro, pochi minuti a piedi dal cuore palladiano della città, tra Piazza dei Signori e il teatro Olimpico. Poi ha gli spazi per creare qualcosa di importante, anche quanto ad aree attigue. Un mega store ci starebbe alla grande. Bassano è bellissima, è coccola, ma Vicenza attira più numeri di turismo d'arte e d'affari tra ville venete, monumentalità, Fiera e dintorni.

A Bassano invece uno "stadium" così se lo sognano. Rosso aveva avanzato un progetto per ridisegnare il Mercante, trasformandolo in una struttura all'inglese, ma eliminando il velodromo che è nella storia (dai big del ciclismo anni '30 al mondiale 1985, ecc.), creando malumori in città e trovando di conseguenza freddina anche l'amministrazione, dopo i calori iniziali. E poi il Mercante è stretto dentro un quartiere, non ha grandi chance intorno. Ora avanza l'idea Vicenza. Gli amori si spostano, le relazioni si riallacciano, Bassano di colpo ama un po' meno la family e la politica s'irrigidisce. Da diversi anni Rosso è vezzeggiato dai politici bassanesi, avanza idee "rivoluzionarie" su come trasformare broli del '600 in luoghi di concertini e baretti, e tutti a dargli ragione. Dal forzitalico Bizzotto fino ad oggi, passando per le gestioni Cimatti e Poletto, lungo tre o quattro legislature, questo feeling si è propagato. Oggi qualcosa si rompe ai piedi del Grappa, anche il filo che lega i Rosso ai tifosi, mentre a Vicenza, dove si va al voto, si saluta l'arrivo del nuovo uomo della provvidenza stendendo tappeti rossi in ogni coalizione. Anche tra le due città aumenta la freddezza. E' il calcio, bellezza.

Foto. Renzo Rosso in campo tra i figli Stefano (a sinistra) e Andrea; Rosso fa festa coi tifosi del Bassano (di Orlando Zanolla, da archivio Il grande Sport)

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