Cartellino rosso per l'arbitro Orsato dal 'padre nobile' Casarin: fischia troppo poco. E tra veneti ci si intende...

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Cartellino rosso per l'arbitro Orsato dal 'padre nobile' Casarin: fischia troppo poco. E tra veneti ci si intende...

Cartellino rosso per Daniele Orsato, l'arbitro vicentino di Schio. A mostrarglielo un altro veneto "re" dei fischietti, padre di tutti gli arbitri, il mestrino Paolo Casarin che dalle reti tv nazionali fa l'autorevole commentatore

dei fatti calcistici ed esprime giudizi sempre molto calibrati sui fattori tecnici e dei regolamenti dall'alto della sua lunga esperienza di giacchetta nera (a suo tempo era ancora così) prima a tutti i livelli e di designatore poi.

Per Orsato un brutto voto in pagella nonostante una carriera molto positiva. Ma anche lui è incappato in qualche magagna nel derby d'Italia di San Sito, tra Inter e Juve e di conseguenza, oltre alle ire di un certo tifo (ma a quelle ci si è abituati) si è beccato anche il rosso del padre nobile del settore. E Casarin gli ha riservato innanzi tutto una stroncatura di carattere generale. Orsato è bravo, ha detto, ma ha preso l'abitudine di fischiare troppo poco, di lasciar correre gli interventi troppo maschi, di noncurarsi molto di quel che avviene a centro campo dove spesso gli interventi sono pesanti. «Ora che anche i britannici hanno imparato a fischiare almeno una quarantina di volte durante un match, non possiamo fermarci a venti - ha spiegato in sostanza Casarin a 90° minuto sulla Rai - perché se inizi a lasciar correre poi può sfuggirti di mano la partita. E se una partita è arbitrata con rigore, con molte interruzioni, diventa anche una miglior partita perchè tutti sono avvertiti».

Insomma, Orsato fischia troppo poco, in generale, da una parte dimostrando di voler "lasciar giocare", dall'altra però rischiando di farsi "travolgere" dai giocatori. Sui singoli episodi del derby d'Italia, invece, Casarin ha trovato ineccepibili l'espulsione di Vecino, l'annullamento di un gol alla Juve, meno invece il lassez faire sui reiterati falli di Pjanic (già avvertito col giallo) e l'atterramento di Huguain ai limiti dell'area.

Daniele Orsato (tra veneti ci si intende) deve aver preso buona nota. L'arbitro vicentino, nato nel 1975 a Montecchio Maggiore, residente a Recoaro, "colonna" della sede Aia di Schio, che ha iniziato la carriere diciassettenne, debuttando poi in C nel 2002 e approdando alla A nel 2006 a 31 anni, ora si appresta ad andare ai mondiali di Russia, tra l'altro come addetto al Var.

Foto: Casarin sulla Rai e Orsato