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Austria, a Graz dove il calcio è un po' ... trevigiano

Austria, a Graz dove il calcio è un po' ... trevigiano

di Gabriele Zanchin

Nonostante la guerra spietata alle sponsorizzazioni da parte di multinazionali dell’abbigliamento tecnico calcistico americano, giapponese,

tedesco, la Lotto Sport Italia di Montebelluna è riuscita per il terzo anno consecutivo ad essere sponsor tecnico dello Sturm Graz, una delle maggiori squadre calcistiche austriache che gioca in Bundesliga.

Non un rapporto qualsiasi quello tra l’industria montebellunese e la società calcistica austriaca (3 campionati nazionali, 4 coppe d’Austria, 3 Supercoppe d’Austria), visto e considerato che si tratta del terzo accordo consecutivo che viene siglato. A dimostrazione di quanto stretto sia il legame tra l’azienda montebellunese ed il club austriaco basti pensare che all’interno dell’Upc Arena, lo splendido stadio da 20 mila posti del club di Graz, sventola insieme a quella del club, dello sponsor e della regione anche la bandiera della Lotto. Le nuove divise firmate Lotto sono già indossate dai calciatori dell’ SK Sturm Graz che a inizio torneo hanno battuta in casa l’Austria Vienna per 3-1.

Un buon inizio di campionato per i bianconeri di Graz che puntano anche quest’anno alle zone alte della classifica e che hanno tifosi non solo a Graz ed in Austria ma anche nel Trevigiano, visto lo stretto legame sportivo-economico in atto.

Austria, a Graz dove il calcio è un po' ... trevigiano

La partita. Sk Sturm Graz - Austria Wien 3-1.

Sul pennone dello stadio le quattro bandiere della società e cioè la bandiera dello sponsor Puntigamer quella del club della regione e poi quella dello sponsor tecnico Lotto. Prima della partita l'inno della squadra a tutto volume accompagnato dal battimani dello stadio ad eccezione degli ultras che rimangono sì in piedi ma immobili.

L’Austria Wien prende in mano le redini del gioco con una fitta rete di passaggi che però non arrivano mai ai due terminali offensivi che vagano per la linea d’ attacco senza una meta. Infatti non sono molte le occasioni da gol per i viennesi se si eccettua un calcio di punizione tirato alto ed un colpo di testa allo scadere senza pretese di Pires. Dal canto suo lo Sturm Graz cerca di più le ripartenze avendo anche un terminale offensivo quale  Edomvonyl, vera spina al fianco per la difesa ospite. Il gioco di Foda prevede il recupero del pallone e poi la verticalizzazione e così è stato in occasione del gol.  Matic è stato bravo ad involarsi sulla destra, pochi tocchi e poi palla in mezzo per il velo di Edomwonil per il compagno Alar che di piatto trafigge Almer al 38’. Quasi un gol da manuale del calcio per la sua semplicità ed anche bellezza, con la difesa viennese non esente da colpe ben s’intende…

Ripresa con Fink che butta nella mischia Friesenbichler. Foda cambia modulo e si presenta con il 4-4-2 per tenere il risultato ma è troppo presto perché Austria Wien macina gioco e va due volte al tiro ma sballando la mira. Nonostante questo lo Sturm Graz al 10’ ingrana una ripartenza che porta Edomwonil davanti al portiere ma sbaglia clamorosamente.Cosi come ha sbagliato clamorosamente  Huspek: appena entrato solo davanti al portiere tira sul palo, pallone rientra in campo e Matic ritira ma colpisce il portiere, il tutto al 19’. Poi al 20’ Edomwonyl  viene pescato solo in area  finge il tiro incespica e poi vede Alar solo che tocca il pallone in rete per il 2-0. Nemmeno il tempo di festeggiare che  Alar pesca un lancio in profondità per  Horvat: pronto passaggio al centro e dalle retrovie spunta  Huspek che segna il terzo gol. L’Austria Wien  però non demorde nonostante il risultato e con la forza della disperazione riesce a trovare il gol della bandiera al 40’ con il difensore Filipovic che di testa su angolo insacca per il 3-1 finale. Risultato tutto sommato giusto con tripudio finale dei tifosi, giocatori in mezzo al campo a festeggiare e fare il giro completo del rettangolo a salutare tutti e tuffo finale: il calcio è una festa.

Foto: lo stadio di Graz prima del match con Austria Wien e le bandiere sulle tribune: con quelle istituzionali sventola pure lo stendardo della Lotto

 

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