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Nibali Nibali Nibali. Vincenzo ha sconfitto gufi e chiacchiere: fatti al di là di tante parole. Retrospettiva Giro 2016

Nibali Nibali Nibali. Vincenzo ha sconfitto gufi e chiacchiere: fatti al di là di tante parole. Retrospettiva Giro 2016

di Claudio Strati

Dal funerale al trionfo. E' stato questo il Giro di Vincenzo Nibali, almeno dall'esterno, secondo le direttive di mamma Rai. Rischiamo di ripeterci, ma il siciliano ha fatto la sua gara,

restando coperto, limitando le perdite e non prendendo sul gobbone ritardi colossali, dimostrando al mondo che quattro minuti e poco più possono essere nulla se poi in una o due giornate esplodi sulle salite mortificando gli avversari.

Rischiamo appunto di ripeterci, ma è abbastanza clamoroso che, dopo averlo seppellito di gufaggini e, se permettete, anche di giudizi che ex post sono state delle bufale sparse a manetta, ora gli stessi commentatori lo elevino agli altari delle due ruote. Tra gli opinion leader più autorevoli, niente meno che il ct della nazionale Davide Cassani, che pure i suoi polli dovrebbe conoscerli bene. Travolto dalle indicazioni della bionda (e brava) trascinatrice Alessandra De Stefano, che "detta" la linea ai suoi ospiti, soprattutto al "processo alla tappa" anche lui si è sbizzarrito nel trovare spiegazioni fantasiose. In particolare bocciando la preparazione di Vincenzo in vista del Giro: anni fa aveva fatto un mese di "stop" prima della gara rosa, che poi aveva vinto. Lo ha rifatto quest'anno ma quando si cresce con l'età - e che è, un vecchietto? - bisogna lavorare di più e incamerare molti più chilometri...

Ipse dixit. Ma il ct Cassano non è aristotelico. E così il super Nibali, rimasto coperto in alcuni giorni difficili, ma senza farsi travolgere, in due tapponi finali li ha serviti tutti quanti. Lo avevano dato già per ritirato, scoppiato, invecchiato, gli avevano prescritto gli esami clinici, lo avevano già fatto nero... Lui li ha salutati con la manina e è andato a prendersi il Giro sui "muri" di Francia. La Alessandra così ha potuto cinguettare: "Grazie alla stupenda maglia ROSA di @vincenzonibali e al gladiatore (e qui nessuna definizione poteva essere più azzeccata, ndr) @MicheleScarponi". Un altro tweet scolpito nella storia invece riporta: "Minuto più minuto meno @davidecassani aveva ragione". Sì dai, minuto più minuto meno! Tralasciando i commenti precedenti. Come noto, lo show deve continuare.

Nibali dopo l'arrivo in rosa a S. Anna di Vinadio ha detto cose semplici: «Conoscevo la tappa di oggi. Ho scalato La Bonnette al Tour de France in una precedente occasione [nel 2008]. È una salita dura e molto lunga ma la chiave è stata La Lombarda. Con Jakob Fuglsang e Michele Scarponi abbiamo tenuto la corsa sotto controllo mentre Tanel Kangert era in fuga, pronto ad aiutarmi. Dopo il mio attacco sono rimasto sempre informato della situazione. Era la prima volta che correvo testa a testa contro Esteban Chaves ma sapevo dalla Vuelta dello scorso anno che sarebbe stato un osso duro. Ho continuato a spingere fino alla fine. Dopo aver attraversato il traguardo ho ascoltato lo speaker contare i secondi, solo allora ho realizzato che la Maglia Rosa era mia».

Sic transit il Giro 2016. Veneti e nordestini hanno fatto la loro parte, entusiasmando e facendo sognare. Poi la stoffa del siciliano numero uno è uscita. Abbiamo cercato di riassumere alcuni spunti di questa corsa rosa. Qui sotto trovate il link a tutti gli articoli se vorrete rileggerli.

Foto: Cassani, De Stefano e Nibali (da twitter)

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