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Schwazer e qualche trabocchetto (a Donati?) sulla strada di Rio. Il video sulla sua nuova vita

Schwazer e qualche trabocchetto (a Donati?) sulla strada di Rio. Il video sulla sua nuova vita

Alex Schwazer marcia verso Rio. Dopo la performance vincente alla Coppa del Mondo di Roma, che ha segnato il suo rientro "pulito" alle gare

dopo 4 anni di punizione-esilio (meritatissima peraltro) l'atleta altoatesino ha dimostrato di aver recuperato una forma diciamo strepitosa. Ha ripreso ad allenarsi con il romano Sandro Donati, già allenatore azzurro, poi grande accusatore del sistema doping e per questo "ostracizzato" dalle alte sfere sportive per lunghi anni.  

La vicenda Schwazer ha suscitato molti clamori, e altri ne ha innalzati dopo il sodalizio stretto con Donati, visto che quest'ultimo ha evidentemente anche molti nemici. Una svolta che ha lasciato subito perplessi molti, ma che ha contenuto comunque molti elementi di novità e di sfida: riportare l'atleta e lo sport alla loro dimensione, scommettere sul fatto che anche senza doparsi si può andare forte. La Alex & Sandro story è ben riassunta in questo ottimo servizio della Tv svizzera Rsi, che riprendiamo da Youtube.

Video. La nuova vita di Alex Schwazer (Radiotelevisione svizzera su Youtube)


Finora, dopo lunghi allenamenti su luoghi "non" di sport per ritrovare una forma e una morale, con Alex che marciava su ciclopiste e stradine di periferia, seguito da Sandro in bicicletta, ma anche supportato da un piccolo staff qualificato di esperti dell'antidoping che hanno deciso di prendere parte alla scommessa, e super controllato, i risultati non possono che dirsi riusciti. Si sono alzate alte proteste, anche da colleghi atleti, per tagliargli la strada e per esprimere legittime opposizioni al suo rientro in azzurro. Va detto che il ritorno di Schwazer in nazionale e alle competizioni, però, non ha violato alcuna regola e il bolzanino ha avuto il diritto di rientrare dopo aver scontato la "pena". E' la storia della seconda opportunità che è giusto dare a chi ha sbagliato e ha pagato. 

A corollario di questa situazione, come abbiamo già scritto, è venuta fuori la storia che ha tentato di denigrare Donati, per anni (dalla stampa italiana e non solo) definito "consulente della Wada" e poi improvvisamente ritenuto estraneo ad essa per quelle improvvide dichiarazioni del nuovo direttore Niggli: abbiamo riportato fatti e notizie incontestabili ritrovati sui siti ufficiali della stessa agenzia mondiale antidoping, che smentiscono lo stesso neo manager. Ma qualcuno ha continuato, definendo Donati "millantatore". A parte la figuraccia di operatori dell'informazione che per anni hanno scritto una cosa e poi di colpo scrivono il contrario (senza chiedere ammenda), ulteriori documentazioni che abbiamo visionato e scambi epistolari ci confermano che nel 2012 Sandro Donati venne inserito nella Commissione europea sul doping (peraltro l'allora ministero dello Sport remò contro...). Lui chiese: "Verrò inserito nella commissione come collaboratore della Wada?". Fu il capo area Europa della Wada, Frédéric Donzé, a rispondere, proponendo per Donati una qualifica ritenuta più corrispondente, perché indicava la sua posizione "esterna" e indipendente, di "Wada conultant, Europe". Insomma, Niggli o non Niggli, la dicitura di "consulente Wada" era stata decisa direttamente ... dalla Wada.

Il che taglia la testa al toro in via definitiva, crediamo. Anche se magari un certo chiacchiericcio malevolo proseguirà. Ma non è che colpendo Alex Schwazer si intenda tagliare la strada al professor Donati? Meditate gente, meditate.

Foto. Donati e Schwazer nel servizio di Rsi

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