Contenuto Principale

| Marce e Corse

| Manifestazioni e tempo libero

Arbitri, 'la foresta cresce': un movimento in grande sviluppo ai piedi del Grappa. Foto

Arbitri, 'la foresta cresce': un movimento in grande sviluppo ai piedi del Grappa. Foto

Il Vicentino mette sempre sul piatto fischietti di alta gamma. E' successo nella storia, succede anche oggi con Daniele Orsato, natali a Montecchio Maggiore e "stella" in serie A della sezione Aia di Schio.

Ma la filiera, la fabbrica degli arbitri in provincia è molto consolidata.

Ne è un esempio la sezione Aia di Bassano, che con i Selvaggi, gli Agnolin e altri personaggi di primo piano ha fatto un po' la storia delle giacchette nere italiane. E l'Aia bassanese è un esempio di come si sviluppa il movimento.

“Al centro della nostra attività c’è sempre la figura dell’arbitro e intorno ci sono molti ragazzi appassionati che arbitri lo vogliono diventare. Nostro compito principale è aiutarli a raggiungere questo traguardo, aiutandoli a crescere non solo dal punto di vista sportivo ma anche sotto l’aspetto professionale, culturale e umano”.

Le foto. Le premiazioni della serata degli arbitri

Questo il senso del messaggio che Rosario D’Anna, dirigente nazionale dell’Aia, ha lanciato ai numerosi arbitri bassanesi e agli ospiti che hanno partecipato all’annuale cena della sezione Aia Bassano in villa Giustinian di Cittadella, dove erano presenti oltre duecento persone. L’organizzazione guidata dal presidente dell’Aia Bassano Stefano Suelotto ha avuto anche come graditi ospiti, gli assessori comunali allo sport di Bassano e Rosà, Mazzocchin e Frighetto, Luigi D’Agrò, l’europarlamentare Mara Bizzotto e i rappresentanti dei comitati Figc di Bassano e Vicenza, Luciano De Gasperi e Andrea Tasca, assieme al consigliere regionale Patrick Pitton, già presidente della sezione bassanese della Lega Calcio.

Suelotto ha tracciato un bilancio più che positivo del lavoro svolto dal consiglio direttivo nel corso del suo mandato. “Bassano in questo momento è come una foresta che cresce, silenziosa; fa sicuramente meno rumore di quando un albero cade (in riferimento alla dismissione di Dino Tommasi) ma è continua e inesorabile”. Elogi alla sezione e ai suoi associati sono venuti anche dal consigliere regionale Figc Patrick Pitton, che si è complimentato in particolare con Carlo Rinaldi che ha diretto in modo esemplare la finale di Coppa Italia Eccellenza. “Ero in tribuna e ho provato una grande emozione nel sentire una spontanea dimostrazione di stima e d’affetto da parte del pubblico presente nei confronti degli arbitri. I vostri colleghi sono stati applauditi, a fine gara, mentre rientravano negli spogliatoi. Questo è il sintomo di un cambiamento culturale: forse il tempo è maturo per fare calcio in modo diverso”.

Quindi si è svolta la cerimonia di premiazione di arbitri, assistenti e dirigenti che si sono distinti nella scorsa stagione. Il premio “Neo Promossi” è stato assegnato ad Andrea Bordin e Marco Cecchin, transitati dal Cra alla Cai. Il 22° premio “Guido Agnolin”, riservato al miglior arbitro promosso dalla Regione alla Cai, è andato ad Alessandro Munerati della Sezione di Rovigo. Il 48. premio “Numa Pompilio Selvaggi” è stato assegnato a Girolamo Berti, associato più anziano a scalare. Il Premio “Ugo Moretto”, riservato al miglior assistente arbitrale del Cra transitato alla Can D, è andato invece a Marco Ceolin della Sezione di Treviso.

Premio “Comitato Locale” per l’Osservatore arbitrale particolarmente distintosi a Michele Peruzzo di Bassano mentre il “Comitato Provinciale” per l’arbitro non selezionabile ha visto vincitore Andrea Soster. Il “Consiglio Direttivo” ha visto ricevere il riconoscimento il collega Simone Toso, arbitro effettivo di calcio a 5. L’“Almerigo Marini” riservato al collega promosso al Cra con la miglior media è andato a Filippo Maria Rubbo. Il primo premio, intitolato alla memoria di Diego De Leo recentemente scomparso, è stato assegnato a Natalino Tagliapietra, della Sezione di Schio come dirigente distintosi nella sua carriera dietro la scrivania. Tagliapietra, che fa parte del progetto “Mentor&Talent”, nell’occasione ha voluto conferire a titolo personale un premio speciale a Paolo Fiorese, talent bassanese da lui seguito nelle passate stagioni e che ha dimostrato un grande impegno malgrado alcune difficoltà personali. Nell’occasione Giancarlo De Leo, figlio del compianto Diego, ha voluto ricordare brevemente la figura del padre. “Se mio padre fosse qui, consiglierebbe a tutti i giovani di essere sempre ligi alle regole come lo era lui nella sua vita sportiva ma anche familiare”.

Nella foto il premio Guido Agnolin assegnato a Alessandro Munerati, con Luigi Agnolin

| TRAIL DEGLI EROI

| FORZA E CONCENTRAZIONE

 

| LA CORSA PIU' PAZZA


© Gestione editoriale: Creta Plus soc. cooperativa | P.IVA 04084830241 | Redazione: ilgrandesport@libero.it | Registrazione tribunale Vicenza già Bassano del Grappa n. 8/2004

Progetto StiKa©

| Realizzato da Progetto StiKa |