GIRO D'ITALIA. Marostica, via al tappone e omaggio a Martini. Istruzioni per l'uso

GIRO D'ITALIA. Marostica, via al tappone e omaggio a Martini. Istruzioni per l'uso

Per la quarta volta il Giro d’Italia sceglie Marostica, partenza del tappone del 24 maggio fino a Madonna di Campiglio. Il Giro dalla bellissima città degli Scacchi saluta il Veneto

che l'ha ospitato per quattro giorni.

I corridori faranno la loro passerella sulla Piazza degli Scacchi dopo la firma del foglio di partenza, per poi raggiungere la provinciale al di là del Castello Inferiore dove sarà dato il via ufficiale. Quella di Marostica sarà una tappa quanto mai importante perché porterà i corridori nel cuore delle Alpi.

Nei 165 chilometri del percorso dovranno superare, infatti, un dislivello di 3900 metri con tre traguardi della montagna: il primo alla Fricca (metri 1096), il secondo a Passo Daone (metri 1291) e il terzo all’arrivo di Madonna di Campiglio. Partita da Marostica la carovana del Giro attraverserà, per quanto riguarda la provincia di Vicenza, i Comuni di Mason, Breganze, Thiene, Piovene Rocchette, Cogollo del Cengio, Arsiero, Pedescala, Lastebasse per entrare quindi nel Trentino.

Marostica, terra di ciclismo e di Giro (da ricordare la salita della Rosina...) si è preparata bene al Giro. Dal 24 maggio e fino al 31 sarà possibile visitare una mostra dedicata a Giovanni Battaglin al Castello Inferiore dove verrà esposta una serie di foto del ciclista marosticens, con la maglia rosa conquistata nell’81, le bici utilizzate durante la carriera e ad altro materiale inedito.

Domenica 24 grande appuntamento per gli appassionati della bicicletta per ammirare i loro beniamini mentre, in mattinata, prima della partenza, nel sagrato della chiesetta del ciclista, voluta da Gaetano Lunardon del ristorante “La Rosina”, sarà inaugurato alle 9,30 il monumento dedicato all’ex commissario tecnico della nazionale, Alfredo Martini, scomparso il 25 agosto dello scorso anno.

Hanno già confermato la loro presenza all’inaugurazione i campioni del mondo Fondriest, Argentin, Bugno, Moser e Saronni.

Più volte il Giro è approdato nella città murata. La primissima volta fu quella del 1994 con la decima tappa tutta marosticense. Racconta Gaetano Lunardon, ex ciclista e grande animatore di eventi ciclistici, che l’allora fresco patron del Giro, il salernitano Carmine Castellano, stanco di leggere gli articoli del giornalista Beppe Conti, che anticipava la presentazione del calendario delle tappe del Giro, gli giocò un brutto scherzo. La tappa con arrivo a Marostica doveva partire da Merano (“Vedrai che scherzo gli faccio”, Castellano telefonò un giorno a Gaetano) e nel giro di una settimana stravolse il programma. Così la Merano-Marostica diventò la Marostica-Marostica con 115 chilometri corsi lungo il circuito de La Rosina.

Marostica è da sempre terra di ciclisti, ma sono due le “perle” che brillano nel firmamento del ciclismo italiano ed internazionale: Giovanni Battaglin e Tatiana Guderzo. Giovanni Battaglin ha cominciato a mietere successi già da dilettante. Nel 1972, infatti vinse il Giro d’Italia della sua categoria. Diventato professionista l’anno dopo, vinse, nel 1974, il Giro dell’Appennino, conseguendo, negli anni successivi, altri importanti successi. Ma fu il 1981 l’anno del suo massimo fulgore con la vittoria del Giro d’Italia e de La Vuelta a Espana, un risultato colto, prima di lui, solo da Eddy Merckx. Tatiana Guderzo ha al suo attivo tutta una serie di brillanti prestazioni fra cui spiccano l’oro ai mondiali di Mendrisio nel 2009, i due argenti nella cronometro di Zolder del 2002 e nella corsa in linea a Verona, nel 2004, nonché il bronzo nella corsa in linea alle Olimpiadi di Pechino del 2008.

Foto: Alberto Contador da twitter @giroditalia