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Psicologia & Sport: Soccer Virus, il male oscuro dei calciatori coccolati

Psicologia & Sport: Soccer Virus, il male oscuro dei calciatori coccolati

di Raffaella Toniolo, coaching e psicologia del lavoro e dello sport

David Johnson, psicologo e membro della British Psychological Society, a seguito di una serie di insuccessi di squadre inglesi

ben quotate, ha cominciato a porsi qualche domanda sulla motivazione dei calciatori professionisti e sull’andamento del calcio in generale.

L’articolo viene pubblicato per la prima volta nel corso della stagione calcistica 2005- 2006 e riproposto nel 2008. Nelle sue riflessioni si è praticamente chiesto come mai professionisti di alto livello, che dovrebbero essere estremamente motivati, anche solo dal fatto di ricevere migliaia di euro a settimana, in realtà non lo sono.

Il suo interesse sul “malessere motivazionale” si è focalizzato sul calcio di alto livello per due ragioni principali: in primo luogo, perchè attira più interesse tra i media e gli sponsor e, in secondo luogo, perchè il problema sembra essere più presente fra i giocatori professionisti che giocano in squadre della massima serie. Chi di noi non ha mai pensato “prendessi quanto guadagnano loro la motivazione non mi mancherebbe!”?
Il problema potrebbe giacere proprio qui. David Johnson parla di un virus e conia il termine Soccer Virus©, uno strano elemento legato a ricompense esterne, estremamente attivo ed aggressivo, che sta dilagando nel calcio professionistico e sta intaccando lentamente la motivazione dei calciatori professionisti. Come con i virus, suggerisce di capire il contesto in cui dilaga, i comportamenti a rischio che lo possono diffondere e propone come primo intervento la consapevolezza della sua esistenza per riuscire a sviluppare un ambiente che ne sia immune, o in grado di ridurne l’impatto, e riportare fra i giocatori un senso di passione, di curiosità e di desiderio verso il gioco.

Il tema della motivazione di un individuo, e di un gruppo, è complesso e sarebbe troppo riduttivo, e non realistico, associarlo ad un unico fattore, tuttavia l’afflusso di investimento economico esterno e massiccio degli ultimi anni nel calcio sembra essere uno degli elementi che può aver esacerbato il livello motivazionale di molti professionisti. La motivazione estrinseca (denaro) ha cominciato ad assumere un livello significativo negli ultimi 30 anni quando i salari pagati ai calciatori cominciarono ad aumentare marcatamente ed il calcio è diventato un elemento finanziario e commerciale imponente.

Più la motivazione è estrinseca, legata cioè a fattori esterni come potrebbe essere il denaro, la celebrità, lo status sociale, più il motore interno che spinge a raggiungere gli obiettivi rischia di perdere in potenza. È un fattore psicologico che colpisce indistintamente tutti e i calciatori non sono diversi dal resto delle persone. Va ricordato, tuttavia, che personalità, ambiente, storia personale, credenze, atteggiamenti, valori sono tutti elementi rilevanti per la nostra motivazione. Pietro Trabucchi, psicologo dello sport, illustrando la possibilità di allenare la resilienza, ossia la capacità di gestire lo stress ed affrontare le frustrazioni che si incontrano nel raggiungimento degli obiettivi, parla della “minaccia” della comodità per la motivazione. Sulla base del confronto con un collega, che era stato contattato per una consulenza presso uno dei più grandi e prestigiosi club calcistici italiani, riporta come comodità e livello di prestazione, oltre una certa soglia, seguano un andamento inversamente proporzionale. E la comodità era legata a denaro e tentativi della società di rimuovere il più possibile tutti gli ostacoli ai propri giocatori.

A volte trovarsi di fronte degli ostacoli da gestire può essere più utile che non averne affatto e ci insegna e ci stimola a trovare le risorse per superarli, risorse che possediamo e che possiamo sfruttare per fare un passo più in là verso il nostro obiettivo. Metterci alla prova e riuscire a superare un ostacolo è un ottimo nutrimento per la nostra autostima. Scoprire di avere le capacità di fare una cosa ci motiva e ci dà il coraggio di farne altre.

www.raffaellatoniolo.it

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