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Il coach, un po’ tecnico e molto... psicologo

Il coach, un po’ tecnico e molto... psicologo

di Raffaella Toniolo coaching e psicologia del lavoro e dello sport

Accade spesso che in caso di vittoria venga applaudito e portato in auge l’atleta, o la squadra, e in caso di difficoltà o sconfitta venga invece colpevolizzato e denigrato l’allenatore.

Sottovalutando o dimenticando il suo contributo e l’attività svolta nel complesso delle vicende sportive che da spettatori vediamo solo come risultato.
Ma chi è l’allenatore? Qual è il ruolo di questa figura?

L’allenatore (che in base agli sport può essere chiamato coach, mister, istruttore, maestro o altro) è definito, dal dizionario, come una figura professionale che si occupa degli allenamenti di una squadra oppure di atleti individuali.

L’allenatore è solitamente un ex sportivo con competenze tecniche specifiche in un determinato sport, ma soprattutto è una figura basilare che si trova a dover gestire non solo la preparazione tecnica ma anche le dinamiche con e fra gli atleti, con lo staff, con la dirigenza della società sportiva, con i genitori, specificatamente nel settore giovanile, e a volte anche con il pubblico e la tifoseria.

Com’è dunque composta la dimensione in cui si muove e si trova ad agire?
Per quanto riguarda il rapporto allenatore-atleta, il suo ruolo include e assorbe tutta una serie di responsabilità che si aprono in un ventaglio a più livelli, dalla preparazione atletica e tattica, al ruolo di organizzatore, di leader e, anche quando non ne è consapevole, di educatore e sostegno psicologico.
La molteplicità delle funzioni, la capacità di passare dall’una all’altra, scegliendo con attenzione il ruolo più adatto, costituiscono il suo patrimonio professionale più prezioso.

Non è facile gestire una realtà formata da parecchie variabili a cui dare costante attenzione e da dover tenere in considerazione.
Saper mantenere l’equilibrio tra gli elementi che intervengono nella conduzione di un programma sportivo richiede da parte dell’allenatore considerevoli doti tecniche e organizzative e allo stesso tempo capacità relazionali di notevole spessore.
Alcune ricerche effettuate sulla leadership dell’allenatore hanno fatto emergere come esista ancor oggi una certa incapacità da parte degli allenatori stessi di comunicare obiettivi e intenzioni agli atleti. L’atteggiamento più frequentemente messo in atto è quello autoritario, sopravvalutando la parte tecnica e non preoccupandosi di offrire al contempo anche un adeguato sostegno psico-educativo. La comunicazione, oltre ad essere un processo di scambio di informazioni, è alla base della relazione.

Avere buone capacità sotto questo aspetto, essere consapevoli del proprio stile comunicativo ed in grado di adeguarsi a chi abbiamo di fronte, è oggi una competenza sempre più richiesta per una efficace gestione delle relazioni individuali e/o di gruppo, e di estrema rilevanza anche solo nell’ottica di una chiara condivisione degli obiettivi o per la strutturazione delle strategie più efficaci al raggiungimento degli stessi.

La professione dell’allenatore è una professione complessa e, senza motivazioni elevate, probabilmente non sostenibile, essendo oggi sempre più numerose e delicate le esigenze cui deve far fronte. E’ dunque importante che gli aspetti tecnico-professionale, psicologico e pedagogico costituiscano per lui un campo di costante aggiornamento e riflessione dal momento che l’esperienza sembra non essere più sufficiente e non bastare più a se stessa.

Non esiste un modello statico di allenatore eccellente. Forse il “bravo” allenatore dovrebbe essere tecnicamente preparato e aggiornato e, sotto l’aspetto psicologico, aver sviluppato una buona autoconsapevolezza, una sincera autostima e sapersi mettere in discussione, essere autoritario o permissivo, paterno o fraterno, direttivo o collaborativo ecc. a seconda delle situazioni da gestire e soprattutto degli atleti e delle atlete con cui si trova ad entrare in relazione.

Questi, infatti, non sono oggetti o strumenti ma persone e, in quanto tali, possessori di una propria struttura, motivazioni e differenze da tener in considerazione per poter portare al massimo sviluppo le loro potenzialità.

www.raffaellatoniolo.it

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