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Volley, fantastiche azzurre: sulla strada dell'oro fermate dalla Serbia. Piccinini: la loro forza è essere outsider con la mente leggera. Video

Volley, fantastiche azzurre: sulla strada dell'oro fermate dalla Serbia. Piccinini: la loro forza è essere outsider con la mente leggera. Video

Formidabili. Fantastiche. Schiacciatutto. Si potrebbe continuare all'infinito infilando un aggettivo dopo l'altro Ma le emozioni che hanno regalato le volleyste azzurre in Giappone, battendo la favorita corazzata cinese in semifinale mondiale, sono superlative.

E così la ormai mitica squadra delle "ragazzine" è volata alla finale, sabato 20 ottobre, contro le ostiche serbe. Ma senza alcun timore riverenziale, come hanno dimostrato. Purtroppo il tie break è stato fatale, qualcosina non ha funzionato al 100%, attimi di inesperienza sono emersi. Ma tutto ciò non toglie una virgola al mondiale del team azzurro: le ragazzine di Mazzanti hanno davanti un'autostrada per crescere.

Un po' giovani incoscienti, un po' grandissimo carattere, un po' grande capacità tecnica, la squadra guidata da Mazzanti ha steso la Cina dopo un match memorabile. Andate sul 2-1 non sono state capaci di chiudere, vendendo cara la pelle però e cedendo solo 31-29. Un quarto set che ha lasciato l'amaro in bocca: le azzurre per due volte recuperano uno svantaggio di tre lunghezze, poi vanno avanti di tre quando mancano pochi punti alla fine. E' fatta, ci si è detti, ma alcune sbavature hanno permesso alle cinesi, campionesse olimpioniche, di riavvicinarsi e imporsi, sia pur col minimo distacco dopo un'altalena pazzesca. D'altra parte la perfezione è solo del divino, e le nostre azzurre sono divine, ma umane. Dopo il 2-2 ci si aspettava un'Italia abbattuta, in discesa. Invece rieccole pimpanti e decise a vendere cara la pelle. Lottano punto su punto, quindi sul 16-15 la bomba di Paola Egonu: la cinese ci mette una mano e la palla schizza a due chilometri. Fatta!

Il video. Anna Danesi: «Datemi qualche ora per realizzare cos'è accaduto»

Sempre in vista è stata proprio la veneta di Cittadella Paola Egonu, che alla fine con le sue legnate fa i punti di quasi due interi set! Dimostra qualche pecca legnosa su alcune palle in difesa, ma a lei si chiede il numero più grande: andare su e tirare giù botte devastanti, da più alto che più alto non si può. Brava in regia la Malinov, anche se cerca troppo la sua amica Paola, che comunque non fallisce quasi mai. Molto brava anche Anna Danesi, bresciana ma veneta acquisita a Conegliano con l'Imoco, che dice: ormai la stanchezza manco la sentiamo.

Bello il commento della 40enne ultradivina Francesca Piccinini, ancora sul parquet a Novara con la Egonu: «Come noi 16 anni fa a Berlino, la squadra azzurra è l'outsider. Ogni volta giocano la partita della vita - ha spiegato a Il fatto quotidiano la biondissima colonna dell apallavolo italiana - senza avere sulle spalle il peso di dover fare calcoli come favorite». Spirito leggero e tanta classe, così si va. 

Foto e video: uff. stampa Federvolley

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