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Giorgia, tutta grinta e un fisico bestiale per il judo dei Giochi: 'Così ho vinto l'oro del Mediterraneo'

Giorgia, tutta grinta e un fisico bestiale per il judo dei Giochi: 'Così ho vinto l'oro del Mediterraneo'

di Gabriele Zanchin

Un oro ai Giochi pensando ai Giochi. Già, un gioco di parole ma la sostanza non cambia per Giorgia Stangherlin, 22 anni, di Castello di Godego, fresca vincitrice della medaglia d’oro nel judo 78 kg ai Giochi del Mediterraneo a Terragona in Spagna.

Per la ragazza godigese in forza ai Carabinieri e di stanza a Roma al centro sportivo una prova magistrale che arriva dopo la vittoria agli assoluti ed ora la lancia definitivamente nel firmamento delle migliori judoka europee e mondiali.

Naturalmente a suon di risultati acquisiti Giorgia, classe 1996, nata a Castelfranco Veneto, ha quale obiettivo i Giochi olimpici per i quali sta lavorando alacremente. Intanto però si gode questa grande affermazione. «Sono distrutta ma felice - ha spiegato Giorgia appena scesa dalla pedana festeggiata dalla squadra per questa affermazione che era l’obiettivo stagionale dell’atleta -. Dedico questa medaglia a me stessa, alla mia famiglia ed al centro sportivo dei carabinieri che mi seguono ogni giorno» le prime dichiarazioni dopo la bella vittoria che va ad arricchire un palmarès fatto di titoli e piazzamenti sia nazionali che continentali di prim’ordine.

Nonostante qualche infortunio che ne ha bloccato la preparazione nei mesi scorsi, Giorgia è arrivata a questo appuntamento caricata. «Sì, mi sono preparata bene, sono guarita del tutto dal malanno e così ho potuto svolgere al meglio tutta la preparazione per questo importante appuntamento». Giorgia Stangherlin è arrivata in Spagna bella carica e vogliosa di ben figurare contro un lotto di avversarie che ben conosceva. «Infatti sono tutte avversarie di valore che hanno anche vinto a livello internazionale e per questo erano temibili».

Ma nonostante questo lei è andata come un rullo compressore. «Calma, non è stato proprio tutto così facile. Non è stato facile battere l’atleta algerina Oulalla al primo turno che mi ha consentito di arrivare al secondo contro la portoghese Sampaio. Anche lei atleta di buon livello ma che fortunatamente sono riuscita a battere con un ippon a pochi secondi dal termine conquistando in finale».

E lì c'era kosovara Kuka: «Anche lei conosco e so che è forte. Ha vinto pure diversi gran prix internazionali e quindi ha una bella esperienza». Nonostante questo Giorgia, una grinta incredibile in un fisico bestiale, è andata subito in vantaggio ed è stata bravissima a gestire un “waza-ari “ di vantaggio nell’assalto finale e trionfare. Poi l’emozione dell’Inno di Mameli che ha risuonato nel Cambridge Pavilion: «Una emozione forte, intensa che ora non saprei descrivere ma vi posso assicurare che sono stati momenti da brividi».

E i giorni seguenti alla gara ed al trionfo per Giorgia Stangherlin sono stati quasi più duri delle fatiche delle gare e del trionfo: «Infatti ci sono stati i trasferimenti, abbiamo festeggiato e poi il ritorno a Roma. Devo ancora realizzare quello che è successo ma è tutto molto bello. Cosa farò ora? Da un punto di vista sportivo so che ci sono alcuni appuntamenti ma ancora ne dobbiamo parlare. Da un punto di vista personale vorrei solo riposarmi perché sono stanchissima ma felice. Ora rimango qui a Roma al centro sportivo dei carabinieri ma non vedo l’ora di rientrare a casa a Godego, solo che non so quando». Ma quando sarà Giorgia Stangherlin ritornerà con un carico d’oro.

Foto da sito federale Fijlkam

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