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Dal Senegal sul barcone. Ora nuova vita ad Asolo, improntata al calcio e allo studio dell'italiano

Dal Senegal sul barcone. Ora nuova vita ad Asolo, improntata al calcio e allo studio dell'italiano

Il bello del calcio è senza dubbio il ritorno il ritorno in serie B del Padova di Bisoli. Ma il bello del calcio è che il Cittadella di Venturato e il Venezia di Pippo Inzaghi abbiano potuto provare a giocarsi la A. Ma senza ombra di dubbio il bello del bello del calcio è la storia che arriva da Asolo e che vede protagonista Momo, un ragazzo senegalese rifugiato ospite dello Sprar asolano.

Lui gioca nella squadra juniores dell’Asd Asolo e qualche settimana fa è stato premiato come il miglior giocatore di un torneo giovanile organizzato a Villa del Conte. Ma è la storia di Momo che è significativa così come è significativa anche l’accoglienza che ha ricevuto, oltre a soffermarsi a pensare come anche lo sport possa, nel suo piccolo, fare miracoli e aiutare tutti a integrarsi.
Momo ha 19 anni ed è originario del sud del Senegal dove lui è la sua famiglia sono da tempo perseguitati per motivi di etnia e politici. Infatti della sua famiglia diverse persone sono state ingiustamente incarcerate, alcuni giustiziate da mercenari fondamentalisti.

Momo ha preferito fuggire, scappare da questa situazione e risalire l’Africa fino a giungere in Libia. Un viaggio lungo sei mesi tra difficoltà indicibili per un ragazzino minorenne, che poi ha attraversato il Mediterraneo con i barconi fino a giungere in Sicilia. Da qui dopo mille peripezie è riuscito a giungere ad Asolo con una protezione umanitaria intersezionale ed essere aggregato allo Sprar.

E qui la sua vita è fortunatamente cambiata nel senso che, possiamo dire, ha cominciato a vivere come dovrebbe vivere un ragazzo della sua età. Grazie agli educatori dello Sprar di Asolo, grazie anche alla rete di associazioni sportive e non asolane Momo, che non sapeva nemmeno cosa fosse il pallone, è stato inserito nella squadra giovanile di Asolo. Ma ha anche cominciato a frequentare il corso di italiano al Cpia di Asolo ed inserirsi nell’ambiente insieme agli altri rifugiati. Solo che lui l’ha fatto con talmente tanta buona volontà che i risultati sono stati strabilianti. Da circa un anno il suo italiano è buono ma quello che ha impressionato sono stati i suoi progressi nel calcio, iniziato a giocare appunto meno di un anno fa.
Anche i dirigenti del calcio Asolo sono colpiti dai suoi continui progressi tanto che è stato premiato come miglior giocatore nel torneo juniores di Villa del Conte. Una storia, quella di Momo che anche il sindaco Mauro Migliorini ha voluto sottolineare: «Un ragazzo che anche grazie a dirigenza del calcio Asolo, allenatori e compagni di gioco, sta seguendo un percorso di cittadinanza attiva, seguito passo passo dai servizi sociali del Comune e della cooperativa Una casa per l’Uomo che gestisce lo Sprar di Asolo. Per tutto questo un grande plauso a Momo e al calcio Asolo». Non solo Padova, Cittadella, Venezia, ma anche Asolo nel bello del calcio locale.

Gabriele Zanchin

Foto: dalla pagina Asd Asolo Calcio

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