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Il progetto di Renzo Rosso per il Vicenza e le connessioni milanesi. Intanto a Bassano si vuol far nascere qualcos'altro: ripartire dall'Eccellenza

Il progetto di Renzo Rosso per il Vicenza e le connessioni milanesi. Intanto a Bassano si vuol far nascere qualcos'altro: ripartire dall'Eccellenza

(Cs) Non vuole che ci siano isterismi, mister Diesel. Nè pettegolezzi. Con un asciuttissimo comunicato Renzo Rosso, pochi giorni fa, con unanota diramata dall'ufficio stampa del Bassano Virtus, ha spiegato la sua felicità per il responso positivo del tribunale in merito all'entrata della sua Otb nel Vicenza Calcio. Il patron ha aggiunto: «In questa fase non rilasceremo nessun ulteriore dettaglio

per non dare adito a notizie infondate che generano pettegolezzi e isterismi».

Il progetto va avanti. La strada è spianata, ma il punto dolente è la tifoseria del Bassano: un grande Vicenza un pochino anche giallorosso, in C con il titolo sportivo del Bassano. E' vero, i Rosso hanno informato la tifoseria virtussina che si daranno da fare per rilanciare il calcio ai piedi del Grappa, ma la prima squadra sarà solo quella che giocherà al mitico Menti. E dopo essere arrivati quasi a giocarsi la B, ritrovarsi fantasamini ai bassanesi non piace. In fin dei conti hanno ormai un secolo di storia anche loro.

Bassano vuol ripartire

E mentre si attendono le proposte concrete di Renzo Rosso & family, c'è un fermento. In municipio si viene a sapere che c'è un certo vibrante lavoro per far nascere qualcosa di giallorosso che non sia quella di casa Diesel. Fitte giornate di incontri e relazioni per motivare imprenditori e appassionati bassanesi a creare dal basso una nuova squadra. Che potrebbe ripartire dall'Eccellenza. Una bella differenza con la Lega Pro, ma al posto di niente è meglio qualcosa. Che potrebbe rivitalizzare i cuoi giallorossi allo stadio Mercante. Pare una mission impossible, ma ci provano. In ogni caso servono soldi e risorse umane.

La sindrome dell'abbandono

Hai voglia a parlare di isterismi. Bassano ormai da una ventina abbondante d'anni vive la sindrome dell'accerchiamento e dell'abbandono. Ai tempi dell'amministrazione Clinton i saggi dell'economia americana avevano individuato nell'area pedemontana, con fulcro la città del Grappa, il nuovo Giappone per indici produttivi, di ricchezza e di occupazione. Poi un pezzo alla volta il territorio ha perso appeal. E' rimasta la forza economica, sia pur sferzata dalla crisi, ma la deriva è avvenuta a livello istituzionale. Si cullava la nuova provincia, collegando Altopiano, Castelfranco e Cittadella, ma oltre ad essere gestito malissimo, il progetto venne affondato politicamente proprio da Vicenza: la Provincia allora a guida leghista si mise di traverso e ciao.

Un declino progressivo

Dopo di che, solo per ricordare le cose principali, Bassano iniziò a perdere pezzi. Via la Motorizzazione; via il Tribunale nonostante una nuova sede costata una quindicina di milioni di euro; ridomensionato l'ospedale, nonostante l'Ulss pedemontana salvata dalla Regione, ma dipendente da quello provinciale per tutte le cose "grosse". Intanto a livello sportivo gli anni del volley e dell'hockey a rotelle furenti, con serie A e scudetti, e con il palasport pieno all'inverosimile, sono passati: ci sono belle società, bei vivai, ma non ai vertici come un tempo. Ora insegue i bassanesi la paura di "perdere" il Ponte degli Alpini, rimasto bloccato nella ristrutturazione a causa di una telenovela amministrativa e aziendale che promette mesi e mesi di stand by. Ciliegina sulla torta, la perdita secca del Bassano Virtus, ovvero l'orgoglio pallonaro umiliato e sappiamo che il calcio è considerato in Italia il top, anche per la politica.

Il progettone e le connessioni milanesi

I Rosso intanto procedono con il loro piano industriale: «Sarà per noi un impegno lungo e faticoso perché vogliamo provare a unire tutta la provincia di Vicenza, dai tifosi, agli imprenditori, alle istituzioni, ha scritto patron Renzo. Stiamo lavorando con i professionisti per gestire questa trasformazione nel migliore dei modi e formulare una strategia ed un piano interessanti per tutte le parti e per tutti i tifosi. All the best». Insomam state sereni e lasciateci lavorare perchè faremo una bella cosa. Nel frattempo le indiscrezioni, al di là del nome (Lanerossi, Lane Virtus, Lanerossi Vicenza o quel che sarà), parlano di connessioni milanesi. Vociferato come possibile presidente Paolo Scaroni, manager pubblico e privato vicino a Berlusconi. E spunta una foto postata sui social da Rosso dove lui è con l'architetto di Casa Milan Fabio Novembre, e David Han Li, patron cinese del club rossonero. Come noto una partnership tra Diesel e Milan c'è da anni. Vuoi vedere che adesso c'entra anche il nuovo Vicenza.

Foto: Stefano, Renzo, Andrea Rosso by Martin Shoeller (ufficio stampa Bassano Virtus)

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