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Urlo tricolore, Nibali c'è! Dato per finito, rieccolo in veste marziana: e ora può accadere di tutto

Urlo tricolore, Nibali c'è! Dato per finito, rieccolo in veste marziana: e ora può accadere di tutto

L'urlo degli italiani: Vincenzo c'è. Lo volevano ritirato, disquisivano sulla sua condizione, obiettavano su errori di preparazione, dicevano che era vecchio ("Ha tre anni in più") e d'improvviso

tutti a esaltare l'impresa marziana di un Nibali ritrovato. 

Tappa faticosissima, da Pinerolo a Risoul, impresa mitica, il siciliano ha ritrovato la sua gamba e in salita, in territorio francese, ha menato tutti con grandi distacchi presentandosi sul traguardo di Risoul, cittadina nota come stazione invernale transalpina.

Raggiungendo il secondo posto a 44" da Esteban Chaves, nuova rosea colombiana, mentre Stevan Kruijswijk, sfortunatissimo, cade sulla discesa dell'Agnello, ribattezzabile come "da lupi", abbacinato dai riflessi della neve, si fa male e deve rincorrere per 50 chilometri pagando poi in salita, tutto solo con la sua fatica e la sua rabbia, 5 minuti dal campione d'Italia. L'olandese comunque ha dimostrato una scorza durissima.

Nibali ha ritrovato lo smalto delle imprese sul Grappa, il pianto dirotto dopo l'arrivo dice di un'impresa tenacemente ricercata, con ripetuti cambi di ritmo negli ultimi 12 chilometri di impennata che hanno prima staccato Valverde, poi Chaves. Il Giro è nelle corde dell'ultimo tappone faticosissimo. Faranno la differenza la fatica di oggi e la spinta del coraggio.

E tutte le cose dette su Nibali, evaporate in un attimo? Noi speriamo che sia semplicemente una faccenda di buona salute e di forma: non stava bene, si è difeso, ha recuperato e poi ha giocato le sue carte migliori. Un monumentone al gregario Michele Scarponi, marchigiano di Jesi, autore di un lavoro sovrumano per il suo capitano.

Intanto l'orgoglio italiano è ritrovato in due giornate mitiche. Prima la tappa 18, con veneti e trentini in grande spolvero. Ora la 19, con il tricolore che sventola. Tutto si decide nella numero 20, 134 chilometri solo ma 4 salite e altrettante discese da paura senza pianura ristoratrice. All'apparenza un affare per quattro: Chaves, Nibali a 44 secondi, Kruijswijck a 1'05" (e non datelo per morto), Valverde a 1'48".

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