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Alfredo, l'uomo che sognava le Olimpiadi: nemmeno la guerra lo fermò. Un romanzo e il teatro: le foto

Alfredo, l'uomo che sognava le Olimpiadi: nemmeno la guerra lo fermò. Un romanzo e il teatro: le foto

Il centenario della Grande Guerra ha risvolti anche sportivi. E questo particolare è diventato

oltre che un libro, uno spettacolo teatrale incentrato sulle vidende delle popolazioni sfollate durante il primo conflitto mondiale dopo Caporetto. Vicende che si intrecciano con la vita del campione della bicicletta, il marosticense Alfredo Dinale di Vallonara, detto Fortunato, che sognava di partecipare alle Olimpiadi di Parigi. Sogno poi centrato.

"La Perla del Brenta", dal romanzo di Loris Giuriatti, è diretto da Roberto Frison, con letture (nella rappresentazione andata in scena a Bassano) di Alessio Stefano Berti, Antonella Asciolla, Alberto Bertoncello, Daniela Feltrin e Loris Giuriatti. Tra i vari ospiti della serata il due volte iridato e bronzo olimpico Cipriano Chemello e Luca Maria Chenet dei Ciclisti storici bassanesi, che hanno ricordato la biografia di Alfredo Dinale. Al centro il sogno di Fortunato, le Olimpiadi, che per arrivarci su affida alla Perla del Brenta, un portafortuna ricevuto dalla bambina vestita di bianco, conosciuta il mercoledì 7 novembre 1917 durante lo sfollamento della Valbrenta.



Alfredo Dinale era della classe 1900. Nato a Vallonara di Marostica, morì nel 1976 a Vicenza. Professionista dal 1924 al 1937, fu medaglia d'oro olimpica nel 1924 nell'inseguimento a squadre. Specialista sia della strada che della pista, come si legge su Wikipedia ebbe un'ottima carriera da dilettante, culminata con la medaglia d'oro ai Giochi della VIII Olimpiade di Parigi 1924 nell'inseguimento a squadre, insieme ad Angelo De Martino, Aurelio Menegazzi e Francesco Zucchetti. Nel 1924 ottenne il diritto a partecipare a corse professionistiche e si impose nella Coppa Bernocchi. Nel settembre dello stesso anno passò professionista con la Gloria e si impose nella Coppa Crespi. Negli anni successivi corse per la Legnano, l'Olympia e la Wolsit, ottenendo come principali risultati su strada due vittorie di tappa al Giro d'Italia 1929, alla Spezia e Milano. Partecipò complessivamente a 5 edizioni della corsa rosa, tra il 1925 ed il 1930. Ottima anche la sua carriera su pista: vinse le sei giorni di Dortmund nel 1929, di Parigi e di Francoforte nel 1931. Si ritirò definitivamente alla fine del 1934.

Nelle foto Alfredo Dinale e una gallery della serata a teatro.

 

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