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Marciabianca, l'intero paese di Enego al lavoro per la più storica Granfondo d'Italia

Marciabianca, l'intero paese di Enego al lavoro per la più storica Granfondo d'Italia

La piana di Marcesina splendidamente imbiancata si appresta ad ospitare l’edizione numero 43 della Marciabianca, dal 1973 la prima e più “storica” Granfondo d’Italia.

Enego è in fibrillazione e, insieme agli amici di Grigno, sta organizzando al meglio la manifestazione. E’ il secondo anno che il gruppo facente capo alla nuova amministrazione è coinvolto nell’avventura: l’idea è sempre quella di sviluppare una manifestazione “in proprio”, patrimonio del paese e delle sue risorse umane e associative.
L’appuntamento è per il 22 febbraio. La neve, dopo essersi fatta desiderare, è arrivata.

“Sono caduti venti centimetri, poi altri quindici – spiega l’assessore allo sport di Enego, Lara Galvan – ed è prevista qualche ulteriore precipitazione. Quindi siamo tranquilli, anche perché nella piana le temperature iniziano ad essere quelle giuste, sui meno 10, meno 13 gradi, il che fa ghiacciare il terreno e crea il fondo ideale. Le festività sono state molto avare di neve, con una ricaduta negativa sul comparto turistico locale: era stato creato un piccolo circuito di fondo per bambini, ma ha resistito poco. Il Lisser ha invece aperto in modo deciso solo una ventina di giorni fa. Con la Marciabianca contiamo di movimentare un po’ la stagione”.

Si conferma, come da anni, l’alleanza con Grigno. Il comune trentino, “trainato” da Tullio Stefani, collabora attivamente  con i suoi volontari. In particolare il gruppo dei pompieri locali si occupa del lancio della partenza della gara, il momento in cui i concorrenti vengono preparati e controllati nei numeri di pettorale e nella scelta dei due percorsi. Inoltre i volontari di Grigno gestiscono il punto di ristoro collocato nel tratto della 50 chilometri sul loro territorio comunale. Importante l’apporto dell’associazione sportiva Sisampa di Grigno, sottolinea l’assessore Galvan.

E poi c’è tutta Enego impegnata a lavorare per la gara. Lara Galvan ricorda i vari apporti ricevuti: la Pro loco, l’Us Enego Lisser, gli Alpini ovviamente, l’associazione Famiglie dispersi in guerra, i giovani di I love Enego, il grafico Demetrio Nardi, il gruppo dei ristori coordinato da Marcello Spagolla. “Ci sono anche molti artigiani, commercianti e albergatori che hanno collaborato – continua Lara Galvan – e dobbiamo poi ringraziare il dottor Mauro Bello che ci presta l’assistenza sanitaria”.

La Marciabianca sarà, come da tradizione, in due versioni, 25 e 50 chilometri. Il direttore di pista quest’anno è Roberto Rigoni, forestale di Asiago. “C’è già un centinaio di iscritti – aggiunge l’assessore – speriamo di superare i numeri del 2014. Molti decidono negli ultimi giorni in base ai calendari che sono un po’ rivoluzionati, perché si recuperano eventi rinviati per mancanza di neve. In ogni caso avremo in gara Rigoni e già gli atleti del team Hartmann si sono prenotati… A fine gara premiazioni e festa al rifugio Valmaron, con minestrone di pasta e fagioli, formaggio L’Enego, del buon rosso e altre cose buone”.

E quest’anno c’è una novità in coda all’evento. Il primo marzo si va con le ciaspole o attrezzati da sci alpinismo “sui sentieri della Grande Guerra”, dal centro di Enego fino a Valmaron: una giornata speciale di turismo sportivo.

“Il nostro obiettivo è, per la Marciabianca, realizzare una manifestazione del paese – conclude Lara Galvan – che sappia essere economicamente autosufficiente, senza oneri per il Comune. Un anno fa ci siamo riusciti e ora proseguiamo su questa strada, cercando di consolidare la promozione dell’evento. Tra le idee che concretizzeremo nel prossimo futuro un grande cartellone da installare sulla Valsugana, a Primolano, per ricordare a tutti la Marciabianca. Sempre a piccoli passi, attenti ai costi”.

Foto: un'immagine d'archivio e l'assessore Lara Galvan

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